Il 1° dicembre all’Assago forum in 11 000 per l’unica data italiana del MOTOMAMI TOUR di ROSALIA. L’artista catalana arriva per la prima volta in Italia e fa SOLD OUT.

Rosalia in concerto con il Motomami Tour all’Assago Forumm di Milano

Schermi bianchi e minimali,  davanti il grande palco ancora vuoto. L’Assago forum comincia a riempirsi, mentre in sottofondo l’atmosfera si scalda con i ritmi del reggaeton. Quando le luci si abbassano, le urla del pubblico riempiono lo spazio. È arrivato il momento desiderato da tempo: Rosalia che canta in Italia. L’artista entra confondendosi tra i ballerini col casco da motociclisti che, a testa bassa e con la schiena gobba, camminano lenti e a tempo, arrivando al centro del palco.

Le prime note di SAOKO mandano il pubblico in visibilio, Rosalia toglie il casco e urla: “Chica, ¿qué dices?” “Saoko, papi, saoko” rispondono le 11 000 voci del forum. Un inizio col botto, i ballerini semplicemente sensazionali accompagnano la voce di Rosalia con delle coreografie visibili dai maxischermi. Come in un videoclip, una camera gira sul palco riprendendo la performance.

Seguono il reggaeton malinconico di Candy, il dembow di Bizcochito e la bachata elettro-pop di La Fama. A un certo punto, il palco si libera e Rosalia prende la chitarra in mano. Mentre accorda lo strumento, scambia qualche parola con il pubblico dicendo “Sono felice” per la sua prima volta in Italia, e comincia a cantare Dolerme, singolo pop uscito nel 2020 in cui la voce si mischia alla chitarra passando poi in auto-tune nel ritornello.

Nel cambio di scena successivo, i ballerini rientrano, trasportandoci nei ritmi flamenchi di Bulerias, altro brano di Motomami, ritmi da cui Rosalia non si è mai distaccata pur nella sua dinamica evoluzione artistica. Terminato il brano, Rosalia incita al pubblico: “Milano, se io dico MOTO, tu rispondi?” Tornano urla impazzite che gridano “MAMI” mentre partono le prime note del brano MOTOMAMI.

Segue G3 N15, un brano di una dolcezza disarmante. Sul grande schermo si vede Rosalia in lacrime in un momento di canto quasi religioso per poi cambiare completamente e riportare la carica con il reggaeton di Linda, la Noche de Anoche e Diablo.

Non è mancata Hentai suonata al piano; Pienso en tu mirà, brano da El mal Querer, l’album che l’ha consacrata nel 2018 come cantautrice originale ed innovativa e, infine, De plata, dove i rombi delle motociclette accompagnano la voce potente di Rosalia che già nel suo primo album Los Angeles del 2017 aveva dato prova di come innovare il flamenco e mischiarlo al pop.

Giunta a metà concerto, ha chiamato sul palco due persone dal pubblico per recitare insieme a lei l’interludio di Motomami, Abcdefg. Quello è stato un momento ricco, una recita come di una preghiera ma che ci ha fatto sorridere e ha creato un momento di grande intimità tra l’artista e il pubblico. Il botta e risposta era intervallato dalle risate e le grida, le voci in coro che conoscevano alla perfezione ogni singola parola.

Dopo questo momento di sospensione, il concerto è ritornato nel vivo. A farci ballare sono state la Combi Versace, La Relación (nella versione con Sech, Daddy Yankee, J Balvin e Farruko), TKN, Yo x ti, Tu x mi. I ritmi reggaeton si sono accelerati sempre di più sino ad arrivare alla Gasolina, che ha mandato l’Assago forum in delirio, mentre i ballerini si muovono sul palco tra twerking e vogueing.

Hanno seguito il momento più malinconico di COMO UN G, in piano e auto-tune, Malamente, uno dei suoi singoli più conosciuti in tutto il mondo e Delirio de Grandeza, bolero che l’artista ha ripreso dal brano di Justo Betancourt del 1968.  Per concludere, L AX, dal MOTOMAMI+, versione dell’album uscita con ulteriori singoli il 9 settembre scorso, e Con Altura che carica in tutto il pubblico, dando una chiusura esplosiva al live.

Non sono mancati i bis con Chicken Teriyaki, la più dolce ed emozionante Sakura, e CUUUUuuuuuute che ha sancito il termine definitivo del concerto.

Dopo un live del genere è impossibile non considerare Rosalia una delle più grandi artiste contemporanee. C’è sicuramente un’evoluzione del suo percorso artistico: Motomami si discosta notevolmente da Los Angeles e El mal querer per avvicinarsi molto più al pop e a una sperimentazione articolata di generi latini e sonorità più contemporanee. Ma ciò che è emerso da questo concerto, è stata soprattutto la grande semplicità dell’artista, la genuinità di una persona che crede che la musica possa stringere legami profondi; che il pop possa evolversi in forme nuove e fondersi ai generi più classici; che il reggaeton possa diventare forma di autodeterminazione e momento di libera e sicura condivisione di tutte le soggettività. L’artista ha dato prova di come trasformarsi e trasformare con la sua musica, come una farfalla con la motocicletta, dicendoci che possiamo essere chi vogliamo, contraddirci ma sempre desiderare.