I Tre Allegri Ragazzi Morti, in particolare con il frontman Davide Toffolo, ci hanno già abituatə a surfare tra le arti. Oltre alla musica, che li vede ormai come decani della scena italiana, li abbiamo già conosciuti anche nei videoclip di animazione e nei fumetti. Il 21 aprile, però, ci sarà l’occasione di vederli cimentare in un lungometraggio, che porta proprio la regia di Davide Toffolo.
“A casa tua” è il titolo del docu-live che verrà trasmesso in streaming su Bandcamp e di cui la metà del ricavato andrà a sostenere 25 club di musica dal vivo in Italia.
A casa tua, il 21 aprile, coi Tre Allegri Ragazzi Morti
«In questo momento non è facile partecipare a dei live – spiega ai nostri microfoni Davide Toffolo – e “A casa tua” è un live, anzi è la somma dei concerti che abbiamo fatto l’estate scorsa, quattro live che compongono un concerto intero. Perciò è un’occasione per vedere un concerto dei ragazzi morti, con dentro anche una narrazione di me, Enrico e Luca nella nostra città». Oltre all’esibizione musicale, infatti, il documentario contiene anche una parte più intima, in cui è possibile vedere e conoscere i componenti della band come non li abbiamo mai visti prima.
Il cantante e vignettista racconta di essersi rifugiato nel disegno per sopportare la pandemia. E afferma di emozionarsi ogni volta che vede il docu-live. «Vedrete anche una cosa che è tanto tempo che non si vede, cioè un vero concerto con tanto di partecipazione, sudore e tutto ciò che fa di un concerto una cosa unica».
A marzo scorso il cantante mascherato è salito sul palco di Sanremo «l’unico palco che è stato aperto in questi mesi» insieme agli Extraliscio. Un’esperienza che definisce bellissima e che gli ha permesso di entrare a contatto con una cultura speciale, che è quella del liscio: «una musica diversa da quella che ho sempre fatto io, che però ha delle affinità». Toffolo riporta una frase di Moreno il Biondo degli Extraliscio, secondo le due band sarebbero accomunate dall’aver sempre “lavorato sulle fasce”, cioè non aver fatto suonato musica mainstream, ma quella che ascolta la gente.
«Il documentario è la prima cosa che faccio dopo aver partecipato a Sanremo», continua il frontman dei Tarm. E in virtù dell’affetto che gli si è riversato addosso e della popolarità che la kermesse nella cittadina ligure gli ha conferito, ora è giunto il momento di fare qualcosa per il circuito di locali in cui i Tre Allegri Ragazzi Morti hanno sempre suonato.
Proprio per questo, metà del ricavato andrà a sostenere 25 live club sparsi per l’Italia e chiusi da oltre un anno.
L’elenco completo include l’Astro Club e il Capitol di Pordenone, città della band, il Bronson di Ravenna, il Cas’Aupa di Udine, il centro sociale Cox 18 di Milano, il Duel Club di Napoli, l’Hiroshima Mon Amour e lo Spazio 211 di Torino. il Cane di Genova, il Largo Venue e il Monk Club di Roma, la Latteria Molloy di Brescia, il Live Club di Trezzo d’Adda, il Mamamia di Senigallia, il New Age Club di Treviso, l’Off e il Vibra Club di Modena, lo SMAV di Santa Maria a Vico in provincia di Caserta, il Teatro Miela di Trieste, il The Cage di Livorno e il Vidia Club di Cesena. Ma la città che sicuramente ha più locali nella lista è Bologna, dove figurano il Covo, l’Estragon, il Locomotiv e il Tpo. «Siete fortunati perché avete quattro club di musica dal vivo», commenta Toffolo, che alla nostra città è molto affezionato perché ha seguito proprio qui «da provinciale» la sua formazione universitaria.
Il biglietto, acquistabile sulla pagina Bandcamp della band dove sarà poi possibile vedere il documentario, costa 15 euro. I Tre Allegri Ragazzi Morti mettono anche a disposizione una mail, acasatuatarm@gmail.com, a cui scrivere per indicare quale locale si vuole sostenere.
«È un momento drammatico, non posso negarlo, perché non si suona – osserva Toffolo – Oltre ad essere un momento difficile per l’economia di chi suona, per le paghe delle persone che lavorano in questo mondo, è anche proprio un momento difficile emotivamente. Per me, che sono trent’anni che sono in giro a suonare, immaginare di starmene a casa in modo forzato non è una cosa così facile».
Nella bella chiacchierata con Davide Toffolo c’è stato spazio anche per un momento di leggerezza. La band, sui propri profili social, ha fatto girare un meme molto divertente, dove rivela che il frontman mascherato dei Tre Allegri Ragazzi Morti in realtà non è Toffolo ma Lillo, al secolo Pasquale Petrolo. Il riferimento è alla performance del comico a “Lol – Chi ride è fuori”, un format disponibile su Prime Video che sta spopolando. Nel tentativo di far ridere gli altri concorrenti, il comico romano ha dato fondo al suo repertorio di comicità non-sense e le sue uscite si sono presto trasformate in meme virali sui social.
ASCOLTA L’INTERVISTA A DAVIDE TOFFOLO: