È uno sciopero di 24 ore quello proclamato per oggi, lunedì 16 settembre, dal Sindacato Generale di Base. A incrociare le braccia sono i lavoratori di Gsa, società che opera in appalto per Autostrade per l’Italia, che si occupano di soccorso stradale e antincendio.
Da aprile scorso Sgb ha aperto una vertenza che riguarda la tratta Incisa – Sasso Marconi e già un primo sciopero di quattro ore si è tenuto il 23 luglio scorso. Il sindacato ha tenuto anche un tavolo di raffreddamento con la proprietà in Prefettura ma, denuncia Valentina De Lussu di Sgb, «l’azienda non ha mantenuto gli impegni presi».

Lo sciopero dei lavoratori della sicurezza in appalto per Autostrade

Sono tre le questioni poste da Sgb alla base dello sciopero di oggi: la questione della sicurezza sul lavoro, quella dei salari e la democrazia sindacale.
Per ciò che riguarda la sicurezza, «materia che lo stesso prefetto ha definito non conciliabile» sottolinea la sindacalista, Sgb lamenta carenze nella formazione per i lavoratori, anche se piccoli passi sono stati fatti negli ultimi mesi, ma anche problemi gravi che riguardano i dispositivi di protezione individuale e la strumentazione.
«I dpi vengono messi a disposizione in maniera collettiva – osserva De Lussu – cioè l’azienda non fornisce a ciascun lavoratore una divisa. Quelle disponibili sono XXL e chi ha una taglia inferiore non opera agevolmente».

Il sindacato, però, denuncia anche un grave episodio occorso lunedì scorso, 9 settembre. Durante un intervento antincendio all’interno della galleria, un lavoratore si è accorto che la sua bombola ad ossigeno non funzionava, si è sentito male ed è stato portato al pronto soccorso. Un secondo lavoratore si è accorto che la sua bombola aveva poco ossigeno.
«Il controllo delle bombole è in capo all’azienda, attraverso un ente esterno», sottolinea Sgb.
Altri problemi vengono denunciati anche in merito ai gabbiotti dove stazionano i lavoratori in attesa degli interventi: piccoli, angusti, a volte senza aria condizionata, con acqua non potabile e con una pulizia in capo ai lavoratori stessi.

Le rivendicazioni, però, non sono finite e riguardano anche i salari. «Il problema è il contratto nazionale che viene applicato, che è il contratto Anisa, sottoscritto dall’organizzazione Confsal, che prevede una retribuzione oraria di 6,3 euro, che riteniamo insufficienti e non dignitosi – rimarca De Lussu – Esisterebbe un altro contratto, sottoscritto da Cgil, Cisl e Uil di 7,38 euro orari. Non è il massimo, ma è già meglio».
Sul versante salariale la Gsa non ne vuole sapere, informa Sgb, e forse la questione è legata anche ai costi della gara d’appalto. Il committente, Autostrade per l’Italia, però, non si è presentata al tavolo in Prefettura nonostante sia informata di tutti i problemi.

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