Mentre in Consiglio comunale a Bologna si discute la delibera su Hera, la Cgil sospende lo sciopero previsto per il 28 grazie ad un accordo firmato ieri con il presidente del Comitato di sindacato, Daniele Manca, nel quale si conviene sul mantenimento del patto di sindacato vigente fino ad un nuovo accordo.

Mentre il Consiglio comunale di Bologna è chiamato a votare la delibera Hera, che prevede la modifica dello Statuto della società, con la possibilità di far scendere la maggioranza pubblica dal 51 al 38%, e il rinnovo del patto di sindacato, l’attivo dei delegati Hera della Cgil, riunitisi questa mattina a Bologna, ha dato mandato alla segreteria del sindacato di firmare l’intesa sottoscritta ieri con la presidenza del patto di sindacato dell’utility sulla sospensione dello sciopero proclamato per il 28 aprile e le iniziative correlate.
“Si è deciso di mantenere una grande assemblea coi lavoratori il giorno 28 in viale Berti Pichat”, spiega il segretario regionale della Cgil Vincenzo Colla.

La decisione è frutto delle novità introdotte dall’accordo sottoscritto appunto ieri con Daniele Manca, sindaco di Imola e presidente del Comitato di sindacato di Hera, che contiene due punti essenziali: la conferma che l’attuale patto di sindacato (firmato il 28 febbraio 2013) – con tanto di blocco azionario – prevede la maggioranza assoluta in mano pubblica almeno fino al 30 giugno; l’impegno ad incontrarsi in maggio per la discussione correlata alla decisioni che i soci pubblici riterranno di adottare per il successivo triennio.
In altre parole, il rinnovo del patto di sindacato deve essere frutto di trattative, con l’obbligo per i soci pubblici di non scendere sotto la soglia del 51% delle azioni finché non si arriverà alla firma di un nuovo accordo.

“Crediamo che il nuovo protocollo debba contenere anche la revisione del modello di governance – afferma Colla – e garantire un rinnovato radicamento territoriale della società e un maggior controllo pubblico della stessa”. Il sindacato, inoltre, ribadisce che l’obiettivo di Hera deve essere quello della tutela degli interessi pubblici e che la societarizzazione e la quotazione in borsa devono essere compatibili con i fini delle stesse società, olche degli Enti controllanti.