Tra i numerosi eventi e incontri organizzati in occasione dei cinquant’anni del DAMS, oggi 4 giugno verrà messo in scena lo spettacolo dedicato e ispirato al fumetto di Andrea Pazienza Gli ultimi giorni di Pompeo-Uno studio.

Il fumetto di Pazienza per DAMS50

Il corso di laurea in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo viene avviato tra il 1970 e il 1971; questo ambizioso progetto nasce come un esperimento, sotto il segno di una vivace sperimentazione. Dagli anni Ottanta in poi, il modello del DAMS è stato ripreso da molte altre sedi universitarie italiane, portando ad una inclusione ufficiale delle arti e dei media nell’ambito accademico.

E proprio in occasione di questo mezzo secolo di vita, si è deciso di rivolgere lo sguardo verso la storia di questo corso di laurea, organizzando una ricca costellazione di appuntamenti, online e in presenza; durante questi eventi saranno ricordati i vari artisti e personalità del mondo creativo, culturale e mediale che si sono laureati in questo corso di studio, e ormai affermati nel panorama culturale italiano e internazionale.

Il programma, che nel mese di giugno troverà il suo culmine, prevede tavole rotonde tematiche, interviste individuali, ma anche visite museali, concerti e spettacoli che si dispiegheranno per gli spazi della città.
Dal lunedì al giovedì alle 15:30 in diretta su Radio Città Fujiko ci saranno degli approfondimenti circa gli eventi di questo importante anniversario per l’università di Bologna, nel programma Radical Pop.

E proprio oggi 4 giugno, presso la piazzetta P.P. Pasolini 5b, al DAMSLab, verrà messa in scena Gli ultimi giorni di Pompeo-Uno studio, un’opera multidisciplinare che nasce dall’incontro tra Riccardo Goretti, Massimo Bonechi e Giorgio Rossi, in un doppio appuntamento alle 18 e alle 21.
Lo spettacolo, che conoscerà il debutto ufficiale nella primavera 2022, prende avvio dal lavoro sull’omonimo fumetto di Andrea Pazienza, che racconta la storia di un tossicodipendente e della sua personale discesa agli inferi, e che trentacinque anni fa ha segnato la storia del fumetto italiano.

Come racconta ai nostri microfoni Massimo Bonechi, attore e regista, realizzare questa opera multidisciplinare è stata una sfida complessa, perché portare un fumetto in scena è sempre pericoloso, in quanto l’opera originaria viene privata delle immagini, elemento portante e costitutivo di un prodotto come il fumetto.

I curatori dello spettacolo hanno deciso di lasciare intatto il testo del fumetto, che viene trasposto nello spettacolo in modo integrale; questo significa portare le parole di Pazienza in un contesto altro, fuori dalle tavole bellissime che lui aveva disegnato. Gli autori hanno fatto una scelta precisa di «non tradire il testo e di renderlo nella tridimensionalità della scena», spiega Bonechi. In questo spettacolo «si intrecciano parole, immagini, danze, movimenti e significati, che esplodono nella scena e che rendono lo spettacolo molto dinamico».

Chiara Moffa

ASCOLTA L’INTERVISTA A MASSIMO BONECHI: