È diventato un caso il raduno dei neo-fascisti europei previsto a Genova per l’11 febbraio. Anpi, sindacati, Comune e – seppure indirettamente – anche la Regione hanno chiesto di vietare il convegno “For a Europe of Fatherlands – Per l’Europa delle Patrie”. Forza Nuova conferma l’appuntamento in un luogo segreto, ma la Questura afferma di non avere ricevuto conferme. La corrispondenza di Viviana Correddu dal capoluogo ligure.
Il raduno dei neofascisti europei a Genova si farà? È una domanda che, almeno per ora, non trova una risposta certa. Gli organizzatori, che in Italia sono rappresentati da Forza Nuova, sostengono di sì, ma la Questura del capoluogo ligure afferma di non avere ancora ricevuto notizie dalla Prefettura, che avrebbe dovuto decidere dell’opportunità o meno di far svolgere l’iniziativa.
Tutto nasce dalla notizia che il prossimo 11 febbraio, nella città Medaglia d’Ora al valor militare durante Resistenza, si dovrebbe tenere il convegno “For a Europe of Fatherlands – Per l’Europa delle Patrie”. A darsi appuntamento sono gli esponenti di partiti di estrema destra, quando non dichiaratamente neofascisti, di mezza Europa.
A lanciare l’allarme è stato l’Anpi, cui sono seguite le prese di posizione dei partiti della sinistra, dei sindacati, di associazioni e movimenti e anche del sindaco cittadino, Marco Doria.
Diverso, invece, l’atteggiamento del presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, che in un primo momento si era schierato a favore della libertà di opinione anche per queste realtà, che fanno dell’incitamento all’odio razziale il loro marchio di fabbrica. In Consiglio regionale, poi, le cose sono andate diversamente. Il centrodestra si è astenuto e, coi voti di centrosinistra e M5S, è passata una mozione che si schierava contro il raduno.
Genova ha un famoso precedente storico di questo tipo. Nel 1960 i portuali e la città impedirono all’Msi di Giorgio Almirante di svolgere in città il proprio congresso. È forse per questo che, al momento, del raduno neofascista si conosce soltanto l’orario, le 15.30 invece delle 17.00 fissate precedentemente, ma la località rimane segreta.
“Già un albergo – racconta da Genova la giornalista Viviana Correddu – ha revocato la disponibilità dei propri locali per il convegno”. In ogni caso, però, la decisione non passerà solo per una contrattazione tra organizzatori e albergatori privati.
“Tutto è nelle mani della Prefettura – sottolinea Correddu – a cui è stato chiesto da più parti di non autorizzare il convegno”.
È qui che si registrano le incertezze sull’effettivo svolgimento dell’iniziativa. In un articolo pubblicato sul Secolo XIX, il leader di Forza Nuova Roberto Fiore afferma che il convegno è confermato in una nuova location, che per ragioni di sicurezza viene tenuta ancora segreta.
Ad oggi, però, dalla Questura fanno sapere di non avere conferme sulla location. In queste ore, riporta il quotidiano genovese, gli agenti della Digos sono impegnati in una vera e propria attività di intelligence per capire dove realmente si svolgerà questa manifestazione. L’obiettivo è quello di muoversi per tempo per evitare disordini o incidenti, dal momento che sono già state annunciate manifestazioni di protesta e cortei di dissenso.