Sono inquietanti gli elementi che emergono all’indomani della giornata di tensione innescata dalla manifestazione neofascista di Rete dei Patrioti e CasaPound in piazza XX settembre a Bologna. Elementi che suggeriscono tutti come dietro alla provocazione ci sia un disegno del Governo nazionale, accettato anche da Prefettura e Questura di Bologna. Una trappola a una settimana dal voto per le regionali.
A testimoniarlo anche i toni particolarmente violenti di esponenti dell’esecutivo, col ministro Matteo Salvini in testa che, dimenticando il ruolo istituzionale che ricopre, insulta i manifestanti antifascisti e vaneggia di centri sociali occupati, che a Bologna non esistono più.
Da un lato, come denunciato da Silp Cgil e testimoniato da alcuni video, sembra che le forze dell’ordine presenti in piazza XX settembre obbedissero agli ordini impartiti direttamente dai leader neofascisti. Dall’altro lato c’è forte tensione tra Comune e Prefettura sulla ricostruzione di quanto accaduto, al punto che la Capo di Gabinetto di Palazzo D’Accursio, Matilde Madrid, minaccia di pubblicare il verbale dell’incontro del comitato provinciale dell’ordine e della sicurezza pubblica in cui si era concordato di far svolgere la manifestazione neofascista in periferia.
Fascisti che comandano poliziotti: «Abbassate gli scudi» e gli agenti eseguono
«Riteniamo inaccettabile quanto abbiamo potuto osservare in alcune immagini che mostrano uno dei leader dei movimenti di estrema destra dare ordini ai funzionari responsabili dell’ordine pubblico. Questo comportamento evidenzia una mancanza di rispetto per le istituzioni e per il lavoro delle forze dell’ordine, che devono sempre agire nel rispetto delle normative e delle procedure stabilite». È un passaggio del comunicato del Silp, il sindacato di polizia della Cgil, che denuncia un elemento inquietante nella dinamica di quanto accaduto alla manifestazione di estrema destra.
Un elemento confermato anche dai video girati dai giornalisti locali che si trovavano in piazza XX settembre. In particolare, colpisce la scena, ripresa da Bologna Today e altre testate, di un esponente neofascista che si lamenta con un funzionario della Questura per il fatto che, per evitare contatti con militanti antifascisti, la manifestazione dell’estrema destra sia stata fermata in via Amendola.
«Non è bello vedere gente schierata – dice il leader di estrema destra al funzionario di polizia – Gli faccia abbassare gli scudi, almeno abbassare gli scudi». È a quel punto che il funzionario si gira verso gli agenti in tenuta antisommossa e ordina per due volte di abbassare gli scudi e quelli eseguono.
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Lo scontro istituzionale Comune-Prefettura: Madrid minaccia di pubblicare il verbale
Già venerdì scorso, alla vigilia della manifestazione dell’estrema destra, il sindaco di Bologna Matteo Lepore aveva lamentato che gli accordi presi nella seduta del comitato provinciale dell’ordine e della sicurezza pubblica erano stati disattesi.
In particolare, al tavolo si sarebbe convenuto che per evitare tensioni e pericoli la manifestazione di Rete dei Patrioti e CasaPound sarebbe stata spostata da piazza XX settembre in periferia, in particolare in piazza della Pace. Se vi sia stato o meno lo zampino di Roma per confermare invece la manifestazione nel centro cittadino, a pochi passi dalla stazione, non è al momento dato saperlo. Ciò che è chiaro, invece, è che le ricostruzioni delle diverse istituzioni divergono.
In una ricostruzione diramata sabato sera dalla Prefettura, non vi sarebbero state necessità di spostare la manifestazione neofascista. Il comitato per l’ordine e la sicurezza, secondo Palazzo Caprara «ha preso atto della insussistenza di motivazioni che avrebbero potuto legittimare un divieto dello svolgimento» della manifestazione di ieri della rete dei patrioti e di Casapound, e «si è ritenuto, con unanime avviso di tutti i componenti e, quindi , anche del sindaco Lepore, che la stessa avrebbe potuto più opportunamente svolgersi previa mediazione con gli organizzatori».
Sono queste parole ad aver portato la Capo di Gabinetto del Comune, Matilde Madrid, a minacciare la pubblicazione del verbale del comitato. «In merito al comunicato diramato dalla Prefettura di Bologna, rilevo che la nota non riporta l’esito del comitato provinciale dell’ordine e della sicurezza pubblica citato che, come correttamente si afferma, è la sede nella quale vengono acquisiti e analizzati tutti gli elementi per valutare l’impatto di una manifestazione sull’ordine e la sicurezza pubblica nella città – scrive Madrid – Mi auguro la Prefettura vorrà rettificare quanto scritto sul punto. Diversamente, per quanto irrituale, ma per necessità di trasparenza assoluta verso i cittadini bolognesi, dovremo divulgare il verbale della seduta richiamata».