Il 29 aprile al DumBo di Bologna in occasione del Lady Day ci sarà l’ultima tappa della prima parte del “Vesuvia” tour della musicista e performer napoletana. Durante la nostra chiacchierata ci ha raccontato cosa significa per lei fare musica e quanto sia importante portare dal vivo la sua arte, per aiutare gli altri ma soprattutto sé stessa.

MEG porterà la sua musica vulcanica al Lady Day

Questo sabato LADY DAY – IL CONCERTO arriverà in città con un cast tutto al femminile: ad aprire la serata la cantautrice veronese Veronica Marchi, una delle prime artiste ad aver abbracciato il progetto Lady Day, e MEG, l’artista napoletana regina del cantautorato alternativo italiano. Parte dei proventi dello spettacolo serviranno a costituire le Borse Lavoro, un aiuto economico concreto, un primo passo per donne che hanno subito violenza affinché abbiano la priorità di ricrearsi una vita serena e autonoma. Queste Borse Lavoro permettono di creare percorsi personalizzati e remunerati di reinserimento lavorativo per donne seguite dai servizi sociali: il lavoro è il primo passo indispensabile per riprendere in mano la propria vita, per riacquisire fiducia in sé e tornare ad avere un ruolo attivo nella comunità.

Negli anni l’artista napoletana è diventata il simbolo del cantautorato alternativo e sperimentale e vanta una carriera eclettica ricca di contaminazioni tra diversi stili e mondi, uniti sempre tra di loro dalla musica elettronica. Durante l’intervista, MEG ci ha raccontato l’importanza che ha per lei l’idea di poter aiutare gli altri con la propria arte: la musica infatti può sensibilizzare su certi temi, può dare un aiuto concreto, anche economico in questo caso. È sì una terapia personale ma anche una forma di resistenza nei confronti di ciò che non ci sta bene: «La mia mente viaggia veloce e nessuno la può fermare» vuole che le sue parole siano di ispirazione per chi vuole cambiare le cose e avere un mondo migliore.

Vesuvia è il suo nuovo album uscito qualche mese fa: MEG non parte con l’intenzione i mandare messaggi quanto con quella di condividere spaccati di vita, ma è felice di vedere come la sua musica unisca le esperienze di vite individuali anche lontane dalla sua. Ci dice anche quanto sia stato – ed è ancora – importante poter ascoltare musica: il potere infinito di ascoltare le parole degli altri ci permette di immedesimarci e di trovare noi stessi le parole adatte ad esprimere quello che proviamo.
A proposito del live gli chiediamo cosa ci dobbiamo aspettare: i concerti sono un modo per riunirsi e sentirsi meno soli, per questo lei e Marco Fugazza al mixer hanno creato una vera e propria performance. Un flusso di canzoni che definisce magmatico, un singolo dietro l’altro con pochissime interruzioni per rendere l’idea dell’eruzione creativa, che possiamo già intuire dal titolo del suo ultimo disco. Ci fa un piccolo spoiler di quello che ci aspetterà sabato: ci sarà un tavolo di lavoro al centro del palco con su tutti gli strumenti da cui la musicista attinge, accompagnata dal multieffetti di Fugazza che aiuterà ad amalgamare tutti i suoni per creare un flusso musicale continuo che coinvolge il pubblico e l’artista stessa… questo ci fa solo che venire ancora più voglia di assistere al suo live!

ASCOLTA QUI L’INTERVISTA A MEG: