Si moltiplicano gli appelli che chiedono un immediato cessate il fuoco a Gaza. Oltre a quello lanciato da migliaia di docenti universitari la settimana scorsa, se ne aggiungono altri due più specifici.
Da un lato oltre duemila medici e operatori sanitari chiedono di risparmiare gli ospedali dai bombardamenti dell’esercito di Israele, ma anche di creare corridoi umanitari e consentire l’ingresso di cibo e farmaci. Le condizioni in cui sono costretti a lavorare negli ospedali di Gaza è oltre ogni umana dignità e nelle ultime ore, a causa del blackout, già alcuni bambini nati prematuri sono morti perché le incubatrici hanno smesso di funzionare.

Un terzo appello, infine, riguarda la Fondazione Med-Or del gruppo Leonardo, la principali industria pubblica italiana di armamenti. Negli organi della fondazione siedono rettori e docenti di 13 università pubbliche italiane.
«Questa fondazione raccoglie il gotha dei manager del settore industriale militare e dei sistemi di sicurezza e i dirigenti politici che hanno lavorato per anni sulla geopolitica del Medio Oriente in stretto rapporto con Israele – spiega ai nostri microfoni Vittorio Agnoletto, primo firmatario dell’appello – Crediamo che il ruolo dell’università sia quello di costruire ponti di pace, non di collaborare per costruire sistemi d’arma sempre più distruttivi».
La richiesta, quindi, è che rettori e docenti si dimettano dagli organi della fondazione.

Gli appelli per Gaza e contro la guerra di docenti universitari, intellettuali e medici

ASCOLTA L’INTERVISTA A VITTORIO AGNOLETTO: