Sono almeno 51 i morti, ma il bilancio è tristemente provvisorio, del disastro climatico che si è verificato a Valencia, in Spagna. Molte le persone disperse a causa delle inondazioni che hanno isolato alcune località.
Scene simili a quelle vissute nell’ultimo anno e mezzo in Emilia-Romagna, ma con una forza e una violenza doppie. In meno di quattro ore, infatti, sono caduti oltre 300 millimetri di pioggia, il doppio di quanto accaduto a Bologna due settimane fa, e l’alluvione ha travolto case e strade.

Alluvione a Valencia, una strage causata dalla crisi climatica

«L’onda ciclonica che ha generato nubifragi al nord Italia nel fine settimana si è spostata con moto retrogrado in Spagna, generando lungo la costa condizioni favorevoli per temporali stazionari con piogge di inaudita violenza – ha spiegato Federico Grazzini, meteorologo e capo previsore presso il Servizio-Idro-Meteo-Clima di Arpae Emilia-Romagna – Nella zona di Valencia sono caduti più di 300 mm in meno di 4 ore (il doppio di quanto caduto a Bologna sabato scorso). Il nubifragio ha colpito la città martedì 29 ottobre pomeriggio, nell’ora di punta degli spostamenti e in un giorno infrasettimanale. La città è devastata e, nonostante fosse stata emessa un’allerta rossa, purtroppo si contano almeno 51 morti».

Ai nostri microfoni il meteorologo spiega che ad aver colpito Valencia è lo stesso sistema che, nei giorni precedenti, ha colpito la Liguria, mettendo a rischio le stesse elezioni regionali. È stato quindi un caso fortuito il fatto che abbia colpito in Spagna e non in Italia.
In particolare, Valencia sembra essere stata colpita dalla “dana“, il fenomeno meteorologico con forti piogge e venti.
«Gli oceani (e il Mediterraneo ancora +2/3 gradi rispetto alla media) bollenti non fanno sconti a nessuno, con un forte aumento degli eventi intensi», sottolinea Grazzini, che già aveva spiegato come il surriscaldamento dei mari sia alla base di fenomeni estremi di questo tipo, cedendo vapore acqueo alle perturbazioni che in questo modo diventano più devastanti.

La quantità di pioggia che si è riversata su Valencia rende più evidente, rispetto a quanto accaduto in Emilia-Romagna, che non c’è alcun sistema idraulico cittadino in grado di reggere una mole d’acqua del genere e che occorra anche e soprattutto agire sulle cause della crisi climatica, azzerando le emissioni climalteranti.
Il rischio se non si agisce su entrambi i fronti – mitigazione e adattamento – , sottolinea Grazzini, è che le misure di adattamento che si mettono in campo possano risultare insufficienti se si presentano fenomeni ancora più intensi.

ASCOLTA L’INTERVISTA A FEDERICO GRAZZINI: