Nonostante ciò che dice il ministro Giuseppe Valditara, secondo cui è finito nel 1975 con la riforma del diritto di famiglia, il patriarcato esiste eccome e Non Una di Meno, il movimento transfemminista nato nel 2016, annuncia di volerlo “disarmare”, in particolare nelle due manifestazioni nazionali che si terranno sabato prossimo, 23 novembre, a Roma e Palermo.
Il concetto di “disarmo” rievoca anche le guerre in corso, a sottolinearne proprio la matrice patriarcale e maschile. Nelle ultime manifestazioni, infatti, accanto alla lotta contro la violenza di genere e alle discriminazioni, Non Una di Meno ha alzato la voce contro la guerra in Ucraina e il genocidio a Gaza.
Le manifestazioni a Roma e Palermo di Non Una di Meno contro la violenza di genere
«L’anno scorso siamo state in piazza pochi giorni dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin – racconta ai nostri microfoni Greta di Non Una di Meno Bologna – Quest’anno ci siamo ancora perché la situazione non è cambiata. Eravamo in 500mila a Roma e Messina e anche quest’anno saremo marea».
L’attivista sottolinea anche come le parole del ministro Valditara sono «vergognose» anche per altri aspetti, ad esempio quando ha cercato ad attribuire la violenza di genere all’immigrazione incontrollata. «Come coraggiosamente ha risposto Elena Cecchettin, la sorella di Giulia – continua Greta – ad uccidere sono i bravi ragazzi. Sono proprio i bravi ragazzi italiani, nostri vicini di casa, nostri fidanzati ad agire la violenza di genere. In oltre l’80% dei casi la violenza avviene tra le mura domestiche».
Anche nelle manifestazioni di sabato prossimo, che anticipano la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre, si è scelto di avere due piazze. Oltre a Roma, infatti, si scenderà in piazza anche a Palermo, per agevolare la partecipazione delle persone che vivono al sud e sulle isole e per mostrare come il movimento transfemminista agisca su tutto il territorio nazionale.
Da Bologna partiranno pullman organizzati proprio da Non Una di Meno. «Sono disponibili gli ultimi biglietti – spiega l’attivista – Tutte le informazioni si trovano sui nostri canali social».
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