I dati del Ministero indicano che il numero complessivo nel 2015 è il più basso dal 2007 ad oggi. La percentuale dei detenuti stranieri nelle carceri italiane cala di ben 5 punti, dal 37% al 32%. Nonostante ciò, l’abrogazione del reato di immigrazione clandestina viene rimandata per inseguire la paura.

I veri numeri sui detenuti stranieri

Dai dati pubblicati dal Ministero della Giustizia, aggiornati all’ultimo giorno del 2015, emerge la diminuzione degli stranieri detenuti nelle carceri italiane: negli ultimi cinque anni sono passati dai quasi 25mila del 2010 ai 17mila circa del 2015. Il numero complessivo di detenuti stranieri nel 2015 è il più basso dal 2007 ad oggi. Un dato certamente in linea con una complessiva riduzione della popolazione carceraria che, però, è ancora al di sopra della capienza regolamentare dichiarata dalla stessa Amministrazione penitenziaria.

“La diminuzione è dovuta a una serie di provvidementi governativi diretti a deflazionare il sistema penitenziario, andato sotto condanna da parte della Corte Europea perchè eccessivamente affollato – afferma ai nostri microfoni Patrizio Gonnella, presidente dell’associazione Antigone – tanto da negare i diritti fondamentali”. Azioni intraprese per ridurre l’impatto penitenziario soprattutto nei confronti di chi commette fatti di minore rilevanza: gli stranieri rientrano perfettamente in questa categoria. Nel giro di 3 anni il peso della popolazione detenuta straniera è calato di ben 5 punti percentuale, cioè dal 37% al 32%.

Altri dati interessanti sono quelli riguardanti la provenienza dei detenuti: diminuzione graduale, visibile già nel 2014 e confermata nel corso dello scorso anno, dei detenuti provenienti dall’Africa (nel 2010 erano 12.790, nel 2015 sono 7.849). Si riducono anche gli stranieri provenienti dal continente europeo, mentre stabile è il numero dei detenuti asiatici e americani.

Nonostante questi dati, il governo italiano ha rimandato l’abrogazione del reato di immagrazione clandestina, in seguito ai fatti avvenuti recentemente a Colonia. “Significa mettersi in una condizione di paura, assecondare le paure collettive e non governarle – sottolinea Gonnella – Il reato di immigrazione irregolare non ha alcun impatto sull’immigrazione stessa, nè di deterrenza nè di prevenzione criminale. È una penalizzazione nei confronti di queste persone solo per il fatto di essere immigrati e costituisce, inoltre, un evidente ostacolo alla prevenzione di delitti legati al traffico di esseri umani“.

Claudia Serra