Il mondo omosessuale si dà appuntamento nella città estense per il congresso nazionale dell’Arcigay. “Diritti oltre la crisi” il filo conduttore che unisce le rivendicazioni glbtq alla protesta sociale.

L’ultima volta l’assemblea nazionale si era riunita a Perugia nel 2010, quest’anno invece i lavori si svolgeranno in diversi luoghi del centro storico di Ferrara, in particolare la Sala Estense nella piazza Municipale. Il titolo scelto è Diritti oltre la crisi, per mettere in chiaro la volontà di cercare soluzioni per il futuro per la comunità lesbica, gay, bisessuale e transgender (LGBT), ma, nello stesso tempo, per condividere le parole d’ordine di una protesta sociale che si allarga sempre più in Italia ed in Europa.

Il Congresso inizierà venerdì pomeriggio con i saluti delle autorità e dei vertici dell’organizzazione, ma poi si entrerà subito nel vivo con un incontro su omosessualità e migranti, tema su cui è Arcigay è attiva da diverso tempo. All’interno delle comunità straniere infatti, vi sono sempre più persone omosessuali e transessuali, portatrici di bisogni specifici sia rispetto alle comunità etniche di riferimento, sia rispetto alla più ampia comunità LGBT italiana. Da una parte i migranti LGBT incontrano, sul loro percorso di integrazione, ostacoli peculiari che si aggiungono a quelli normalmente sperimentati dagli stranieri: per esempio i servizi sono progettati e forniti senza considerare la dimensione dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere. Dall’altro lato la comunità LGBT imposta i propri interventi di sostegno sul modello culturale di uomo-gay e donna-lesbica occidentali, modelli in cui molti migranti con comportamenti omosessuali non sempre si riconoscono.

I lavori veri e propri cominceranno sabato 24, quando saranno nominate ed insediate le Commissioni e verrà deciso l’ordine dei lavori. Durante la mattinata si svolgerà inoltre la presentazione del Progetto Rainbow, acronimo di Rights Against INtolerance Building an Open-minded World (Diritti contro l’intolleranza – costruire un mondo dalla mentalità aperta). Coordinato da CIGCentro Iniziativa GayArcigay Milano, Rainbow è un progetto integrato di ricerca e sviluppo di nuove azioni volte a contrastare il fenomeno dell’omofobia in contesti scolastici e giovanili in Europa. Per questo coinvolge, oltre all’Italia, il Belgio, la Bulgaria, la Germania, l’Olanda, la Spagna e il Regno Unito. Cofinanziato dalla Divisione Giustizia della Commissione Europea, le sue peculiarità sono: aver messo in connessione associazioni gay e lesbiche europee, scuole e professionisti dei media attraverso lo studio degli stereotipi per promuovere il diritto di bambini e bambine, ragazze e ragazzi alla loro identità, con particolare riferimento al genere e all’orientamento sessuale, e il contrasto dell’omofobia con l’uso di strumenti didattici.

Nel pomeriggio, alle 17, si entrerà nel vivo con il dibattito sul nuovo statuto e l’intervento ufficiale delle due mozioni: Uguaglianza e LibertàUna comunità per i Diritti cambia il futuro, presentata da Flavio Romani (candidato Presidente Nazionale) e Michele Breveglieri (candidato Segretario Nazionale), e Liberiamo l’eguaglianza – Arcigay in movimento: l’Eguaglianza ha bisogno di noi, dell’attuale Presidente Paolo Patanè, che si ricandida, e di Paolo Ferigo (candidato Segretario Nazionale). Entrambe le mozioni concordano sul fatto che il movimento LGBT negli ultimi anni è cambiato, così come è cambiata l’Europa che riconosce sempre più diritti, tutele e servizi alle persone e alle famiglie LGBT. Ed entrambe le mozioni affermano che al contrario l’Italia è rimasta a guardare soprattutto a causa di una classe politica inadeguata a rappresentare i bisogni dei cittadini italiani. Da qui la consapevolezza della sfida rappresentata dalle prossime elezioni. I due documenti programmatici si dividono però sul modo di affrontare questa sfida. Uguaglianza e Libertà punta il dito sulle “forti conflittualità interne” e sottolinea quindi il bisogno di un segnale di discontinuità “per aprire una fase nuova” perché “Arcigay torni ad essere attenta ai bisogni concreti” delle persone LGBT. Liberiamo l’eguaglianza, invece, afferma la necessità di continuare nel solco della strada che già si sta percorrendo perché Arcigay “non può e non deve tornare indietro”.

Il Congresso si chiuderà domenica mattina con l’assemblea plenaria che voterà le due mozioni congressuali, scegliendo quale determinerà l’orientamento di Arcigay nell’immediato futuro, ed eleggerà il nuovo Presidente, il nuovo Segretario ed il nuovo Consiglio Nazionali.

Federica Pezzoli