Mattia Zucchini, assessore a Cultura e Sociale a San Giorgio di Piano, “osò” criticare il cardinal Caffarra in occasione della sua morte, ricordando in modo ironico le sue posizioni contro l’omosessualità. Il prefetto di Bologna, su sollecitazione della destra, scrive al sindaco chiedendo quali misure intende adottare, anche se i fatti “non costituiscono violazioni di legge”. Un’ingerenza e una censura dall’organo del governo.

San Giorgio in Piano: Zucchini fuori dal Consiglio Comunale per aver criticato il Cardinale

In occasione della morte del cardinale Carlo Caffarra, Mattia Zucchini, consigliere comunale e assessore di San Giorgio di Piano con deleghe alla Cultura e al Sociale, scrisse sul proprio profilo Facebook un commento ironico.
Ciao Carlo, vola in cielo a discriminare gli angeli (in quanto transgender)“. Il riferimento era alle dure posizioni assunte a più riprese dal cardinal Caffarra quando era vescovo di Bologna contro gli omosessuali e quella di Zucchini voleva essere una critica a quelle posizioni.

Il post, però, scatenò le ire di Marco Bonora e Roberto Mugavero, consiglieri della lista di centrodestra “Insieme per San Giorgio”, che per protesta, da allora, disertano le sedute del Consiglio comunale e che scrissero al prefetto chiedendo di intervenire.
La risposta di Matteo Piantedosi, prefetto di Bologna, è arrivata in questi giorni con una lettera indirizzata al sindaco di San Giorgio di Piano, Paolo Crescimbeni, che ha tutto il sapore della richiesta di rimozione dell’assessore Zucchini.

Nel documento (vedi foto) il prefetto usa il condizionale, scrivendo che Zucchini “avrebbe posto in essere comportamenti asseritamente offensivi nei confronti della religione cattolica e del suo vescovo Carlo Caffarra“.
Scorrendo la lettera, però, si scopre come Piantedosi riconosca che i comportamenti dell’assessore non costituiscono specifiche violazioni di legge, ma “non paiono consoni ai requisiti di correttezza e di discrezione che caratterizzano l’attività di un amministratore pubblico quale rappresentante dell’Amministrazione comunale e, pertanto dell’intera comunità”.

La missiva si conclude con una domanda retorica rivolta al sindaco, chiedendo conto di “quali iniziative intenda adottare al fine di favorire una positiva soluzione della vicenda“.
Una conclusione da parte del prefetto che, in quanto rappresentante del governo, non costituisce un’autorità giudiziaria e che, dunque, suona a Zucchini, ma anche al deputato Giovanni Paglia (che sul tema ha presentato un’interrogazione) e al consigliere regionale Igor Taruffi, come un’autentica ingerenza politica.

Ai nostri microfoni Zucchini commenta l’accaduto. “Siamo nel 2017, non negli anni ’50 – osserva l’assessore – Ricordo che sono anche consigliere comunale ed ho il diritto di esprimere una critica politica“.
Sul piano istituzionale Zucchini fa sapere di non avere alcuna intenzione di lasciare cadere nel vuoto l’accaduto, mentre su quello politico commenta come “delusione” la richiesta di dimissioni avanzata dal Pd di Bologna.

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