Mentre si avvicinano le elezioni comunali di Bologna, comunque posticipate in autunno, e i bandoli della matassa non sembrano sciolti all’interno dei principali partiti e coalizioni, arriva un appello per “Qualcosa di sinistra per Bologna“. Un proposito, definito “un nuovo inizio”, rilanciato da alcuni esponenti della politica noti in città. Tra i firmatari, infatti, figurano l’ex segretario di Rifondazione Comunista Agostino Giordano, l’ex leader del Partito Comunista dei Lavoratori Michele Terra ed altre personalità legate alla sinistra radicale.

Comunali, l’appello per tornare a dare rappresentanza alla sinistra

«Si avvicinano le elezioni a Bologna per sindaco e consiglio comunale 2021 – è l’incipit dell’appello – in una situazione politica difficilissima per la sinistra in tutta Italia e ciò da ben prima dell’emergenza Covid. Una sinistra coerente e di classe, gli ambientalisti più conseguenti e i comunisti sono da tempo non solo extraparlamentari ma nei fatti fuori da quasi ogni livello di rappresentanza istituzionale. Mentre una “sinistra” di sistema, in varie forme è al governo centrale del paese, nei territori è nella stragrande maggioranza delle situazioni alleata del Pd, sempre in posizione di totale subalternità».

Di qui la necessità di non lasciare la rappresentanza della sinistra «al monopolio del Pd e dei suoi alleati dalle belle parole ma dalle cattive azioni». E l’invito al «rilancio di una politica larga di unità d’azione, come è stata la manifestazione del 18 febbraio, a Roma, in occasione della fiducia al governo e che ha visto insieme Prc, Pap, Pcl, Pci e tanti altri ancora».
L’appello non manca di evocare gli sbagli e i “vizi” della sinistra radicale negli ultimi anni, ricordando gli «scontri – più che ai confronti – interni al nostro campo per imporre l’egemonia sul nulla».

Eppure, sostengono i firmatari, c’è un gran bisogno di «una proposta che, accanto all’opposizione al governo centrale così come a quello regionale, sappia articolare anche sul piano bolognese progetti e programmi: in primo luogo diritti e salario dei lavoratori pubblici e privati; la centralità della sanità pubblica; un welfare fatto su misura dell’esigenze delle persone e non dell’imprenditoria privata; la centralità del trasporto pubblico a scapito di quello privato inquinante; il sostegno al mondo della cultura e dello spettacolo; una gestione del territorio al servizio della comunità e non dei costruttori e della speculazione».

Temi che segnano una visione alternativa a quella di chi governa il territorio e che, per essere perseguiti, necessitino che le varie forze comincino «a ri-parlarsi prima che sia troppo tardi», per arrivare a «una candidatura a sindaco e una lista unitarie».
«Il nostro tentativo è quello di arrivare entro 10-15 giorni – osserva ai nostri microfoni Terra – a un’assemblea pubblica online che possa vedere non solo i partiti ma anche le persone singole interessate intervenire e costruire un processo che io penso debba essere il più aperto e inclusivo possibile».

ASCOLTA L’INTERVISTA A MICHELE TERRA: