La coltura cellulare è un’operazione fondamentale in migliaia di laboratori: una procedura che prevede la crescita e la proliferazione di cellule eucaristiche o procariotiche. Permette di raggiungere risultati importanti: dalla verifica dell’effetto di un farmaco a quella della cancerogenicità di una sostanza.

Più in generale la coltura cellulare permette di studiare l’effetto dell’espressione di geni di vario tipo. Per poter portare a termine tutte le operazioni è necessario ricorrere a un bioreattore: uno strumento che a sua volta può essere suddiviso in categorie e modelli specifici.


Cos’è un bioreattore

Un bioreattore per colture cellulari è un dispositivo che riesce a creare un ambiente adatto alla coltura o alla proliferazione di organismi biologici di diverso tipo: sia entità unicellulari che entità pluricellulari.

Al suo interno sviluppa tutta una serie di reazioni chimiche, servendosi di microorganismi o di sostanze specifiche. Le dimensioni di un bioreattore possono variare in base alle singole necessità: si va da quelli con capacità di alcuni litri a quelli con capacità di diversi ettolitri. Di base vengono realizzati in acciaio inossidabile e possono essere classificati tenendo conto di aspetti molteplici.

Una prima catalogazione dei bioreattori, per esempio, prevede un distinguo tra quelli con contenitore asettico e non asettico: i primi vengono utilizzati per la produzione di composti quali vitamine, proteine o antibiotici. I secondi vengono invece utilizzati per diverse operazioni di fermentazione.

Un’altra possibile classificazione dei bioreattori tiene conto delle specifiche di ogni processo. Da questo punto di vista è possibile distinguere tra bio-processi che hanno luogo in fermentatori, quelli che hanno luogo in aerobiosi o anaerobiosi e quelli che hanno luogo in sospensione.


Modalità di coltura di un bioreattore

Un’ultima importante classificazione dei bioreattori parte dal metodo di coltura dei microrganismi ospitati al suo interno. Da questo punto di vista esistono alcune macrocategorie di coltura. Tra queste ci sono la coltura a sistema chiuso alimentato, anche nota come “in fed batch”, che consente ai microrganismi di avere un tempo di crescita maggiore. Quella a sistema chiuso, detta anche “in batch”, che prevede che il terreno liquido in cui proliferano questi microrganismi sia regolare.

È possibile poi parlare per lo meno delle colture continue e delle colture in perfusione. Le colture continue uniscono terreno fresco alle colture in batch. Le colture in perfusione prevedono l’unione di un mix di terreno fresco e terreno usato senza la presenza di cellule.


Dove acquistare un bioreattore

I bioreattori sono strumentazioni da laboratorio di altissimo livello, che, come detto, vengono utilizzati per svariate attività sensibili. Devono quindi essere acquistati soltanto da partner di assoluta affidabilità e da questo punto di vista AHSI è un punto di riferimento italiano e internazionale. Una realtà che fornisce soluzioni multidisciplinari e che gode di un sistema di qualità certificato.

In tal senso, tutta l’attrezzatura da laboratorio, bioreattori compresi, rispetta lo standard ISO 9001. Ma il rispetto delle regolamentazioni è soltanto una delle ragioni che portano AHSI a presentare al cliente prodotti di eccellenza: tutto il team, infatti, è spinto e motivato da un codice etico interno e sposa una politica che insegua innanzitutto la qualità. Qualità che contraddistingue tutta l’offerta AHSI: dai bioreattori agli strumenti per la centrifugazione. Dagli shaker orbitali ai sistemi di bio decontaminazione. Rivolgersi ad AHSI vuol dire, quindi, poter contare su un servizio puntuale, professionale e sempre attento alle esigenze di ogni cliente.