Concluso il ciclo di interviste dedicato ai vari candidati al Consiglio Comunale, questa settimana il “rush finale” prima delle elezioni del 15 e del 16 maggio sarà dedicato ai candidati sindaci. Partiamo con Stefano Aldrovandi, che corre per la poltrona a palazzo D’Accursio con la lista civica che porta il suo nome. Ex amministratore delegato di Hera, è un candidato che raccoglie (silenziosamente) l’eredità di Guazzaloca e viene appoggiato dal Terzo Polo di Fini e Casini.

Lo abbiamo intervistato, partendo dalle sue idee riguardo all’economia. Aldrovandi in questo senso pensa ad una collaborazione con università, associazioni di categoria, sindacati. Ma anche con i privati. Un retaggio della sua esperienza personale? Questa la risposta: “Abbiamo fatto un progetto nel quale il Comune garantisce sostanzialmente nuovi investimenti di impresa: a Bologna quindi diventerà meno rischioso e più conveniente investire in nuove imprese; abbiamo fatto un progetto di grande semplificazione amministrativa per garantire che questo avvenga; abbiamo pianificato uno sviluppo della logistica, che a Bologna oggi e già importante ma che può crescere ancora”. Continua: “Questi progetti sono, per grande sintesi, tutti mossi da una collaborazione diversa con l’università: intendiamo come Comune assoldare con un contratto i migliori cento ricercatori e metterli a disposizione del Comune non solo per creare innovazione, ma anche nel sistema delle imprese bolognesi. Bologna deve rinnovare la sua immagine del mondo, la sua capacità tecnologica. Abbiamo all’interno della nostra città tutte le risorse, vorremmo metterle in sinergia e farle funzionare”.

Una parola Aldrovandi la spende anche sul piano casa: “Bologna è una città dove oggi ci sono trenta – quaranta sfratti al giorno e c’è un mercato immobiliare fermo. Occorre avviare un grande processo di ristrutturazione dell’esistente con gli incentivi che oggi il governo prevede” Ancora: “Abbiamo fatto un piano di 3000 nuove case per le persone meno abbienti proprio perché a Bologna c’è bisogno di mantenere le persone che lavorano e che oggi hanno difficoltà economiche”. Dato che la nostra radio è molto ascoltata da giovani e studenti, al candidato sindaco abbiamo chiesto anche cosa intende fare per gli spazi di aggregazione. Risposta? Ripopoliamo la città, gli spazi pubblici. Non solo divertimento, anche crescita. “Abbiamo bisogno di dare spazio ai giovani, i giovani li vogliamo in piazza, nell’Archiginnasio, nelle corti del Comune. E’ lì che devono incontrare le persone che li vengono ad ascoltare; devono aver modo di divertirsi ma anche di crescere ed emergere.” Insomma, per dirla con Aldrovandi, è necessario costruire una “creatività che genera valore”.

Ultima tematica, l’ambiente. Il programma del candidato prevede una serie di interventi che tendono alla valorizzazione delle tecnologie ecologiche, dal teleriscaldamento più esteso in città al fotovoltaico. Ci siamo chiesti se è stato effettuato uno studio di fattibilità costi/ricavi, abbiamo girato la curiosità ad Aldrovandi e la risposta è stata un po’ vaga: “Abbiamo stimato in circa 280 milioni di euro questi investimenti che il Comune fa su se stesso, prima di tutto per migliorare l’ambiente e quindi migliorare la città per gli altri, ma anche per costruire quel luogo di sperimentazione in cui queste imprese che vogliamo fare nascere possono cimentarsi, sviluppare nuove tecnologie e nuovi sistemi”.