La programmazione di mercoledì 13 novembre del Bologna Jazz Festival propone due eventi: alle 18.00 “Jazz Insight – Rambling Boy” al Museo internazionale e Biblioteca della Musica, una narrazione musicale dedicata a Charlie Haden; in serata, invece, “McCoy Legends“, l’evento tributo all’Unipol Auditorium.
Gli appuntamenti del 13 novembre del Bologna Jazz Festival
Il primo appuntamento è nel pomeriggio con Emiliano Pintori al pianoforte, che stavolta suona il disco “Rambling Boy” di Charlie Haden, con special guest Stefano Senni al contrabbasso.
Il disco, realizzato nel 2008, dà anche il nome a un documentario dedicato appunto al contrabbassista Charlie Haden, venuto a mancare nel 2014. Il documentario coinvolge i suoi familiari e i suoi collaboratori storici in una rilettura profonda della tradizione folk am ericana. Rambling boy è anche l’espressione che indica il vagabondo, ma un vagabondare associato a quella narrazione americana del ritrovare sè stessi. Haden è infatti passato dal country (mai abbandonato) all’esperienza del Free Jazz, sino a diventare alfiere di un jazz militante e cosmopolita con la celebre Liberation Orchestra, senza disconnettersi dal mondo della classicità afroamericana. E’ protagonista di un jazz visto come processo che lega le musiche del mondo. Una carriera al di là delle cesure di genere in cui ad essere costante è il suo suono, immediatamente riconoscibile.
Termina la rassegna il tributo musicale a McCoy Tyner. McCoy Legends porta sul palco Avery Sharpe al contrabbasso, Antonio Faraò al pianoforte, Ignacio Berroa alla batteria, Chico Freeman ai sassofoni e Steve Turre al trombone.
Alfred McCoy Tyner è stato un pianista e compositore jazz americano noto per il suo lavoro con il John Coltrane Quartet dal 1960 al 1965 e per la sua lunga carriera da solista in seguito. È stato un NEA Jazz Master e cinque volte vincitore del Grammy Award. Tyner è stato ampiamente imitato ed è uno dei pianisti jazz più riconoscibili e influenti di tutti i tempi. Fu incoraggiato a studiare pianoforte da sua madre, che aveva installato un pianoforte nel suo salone di bellezza. Quando aveva 13 anni, iniziò le lezioni di pianoforte alla Granoff School of Music, dove studiò anche teoria musicale e armonia. La decisione di studiare pianoforte fu rafforzata quando incontrò il pianista bebop Bud Powell, un vicino della famiglia Tyner. Un’altra grande influenza sul modo di suonare fu Thelonious Monk, i cui attacchi percussivi avrebbero influenzato lo stile distintivo di Tyner. A differenza di molti tastieristi jazz della sua generazione, Tyner raramente incorporava tastiere elettriche o sintetizzatori nel suo lavoro.
Il bassista Avery Sharpe, che ha accompagnato Tyner per oltre vent’anni in innumerevoli band, ne raccoglie l’eredità musicale sapendone catturare le numerose sfaccettature estetiche.