Città che vai costo del biglietto che trovi. Se è naturale che i prezzi dei titoli di viaggio cambino a seconda della città in cui ci si trova perché cambia anche il gestore del traporto pubblico locale, la manovra tariffaria di Tper annunciata dal Comune di Bologna spariglia le carte in tavola. Fino ad arrivare al paradosso che la società di trasporti che copre tre bacini, più precisamente quello di Bologna, di Ferrara e di Imola, arriverà a presentare per lo stesso tipo di servizio ben tre tariffe diverse.
Ciò racconta bene l’astrusità della forma societaria che si è data all’azienda di trasporti, una società per azioni, ma controllata dal pubblico con dinamiche miste e non sempre semplici da comprendere.
Tper gestisce il tpl in tre bacini e ora praticherà tre tariffe diverse
Sui rincari previsti a partire dal primo marzo a Bologna si è detto tutto o quasi. Si sa che il biglietto per la corsa singola passerà da 1,50 euro a 2,30, il citypass da dieci corse da 14 a 19 euro, l’abbonamento mensile da 36 a 39 euro, mentre quello annuale varia in base all’Isee (da 300 a 310 euro con un Isee superiore a 35mila euro, da 300 a 290 euro con un Isee inferiore).
I rincari riguarderanno anche le corse extraurbane del bacino della Città Metropolitana di Bologna, anche se le informazioni sono molto più difficili da reperire. Per questo tipo di viaggi sono in vigore le zone, a cui corrisponde una differente tariffazione. In particolare, i biglietti singoli passeranno da 2,20 euro a 2,90 (+31,82%) per le 2 zone, da 3,05 a 3,70 euro (+21,31%) per le 3 zone e da 3,85 a 4,50 euro (+16,88%) per le 4 zone.
I rincari sono previsti anche a Imola, che è considerato un bacino diverso. E il primo dato è che diversi saranno i ritocchi previsti, oggetto di una trattativa tra Amministrazione comunale e sindacati.
Le ipotesi elaborate finora prevedono un aumento della corsa singola da 1,50 a 1,90 euro (+27%), mentre il citypass passerebbe da 14 a 16 euro (+14%). L’abbonamento mensile passerebbe da 28 a 31 euro (+11%) e quello annuale da 256 a 266 euro (+4%). A parte l’abbonamento annuale, che ha un prezzo più basso di quello sul bacino di Bologna ma aumenta di un 1% in più, l’aumento delle tariffe per i servizi di trasporto di Tper a Imola ha un impatto economico minore.
La richiesta avanzata dalla società all’Amministrazione comunale prevede un aumento dei contributi annuali, 85mila euro in più all’anno.
Ancora più eclatante il caso di Ferrara, dove le tariffe non subiranno, almeno per il momento, alcun ritocco. Come riporta La Nuova Ferrara, il contratto di servizio scadrà nel 2026 e l’Amministrazione comunale ne approfitta per rinviare la questione.
Gli orientamenti del Comune, guidato dal leghista Alan Fabbri, sarebbero comunque quelli di aumentare i costi «per recuperare l’inflazione e remunerare gli investimenti», ma in modo più contenuto alle tariffe shock decise a Bologna.
Nella città estense, dunque, per tutto il 2025 si viaggerà a 1,50 per la corsa singola, 14 euro per il citypass, 36 euro per l’abbonamento mensile e 275 euro per l’abbonamento annuale.