Dopo l’esordio con Rude Awakening, lo scorso 14 febbraio Fabio Cicala è tornato con il suo nuovo singolo, The Words I Didn’t Say. Originario di Caserta ma trapiantato a Londra, Fabio si destreggia tra performance nei locali della City e la sua musica, caratterizzata da una grande efficacia nella sua minimalità. In uno dei suoi rari momenti liberi, lo abbiamo raggiunto per un’intervista…
Da Caianello, un piccolo paesino della provincia di Caserta, a Londra: si tratta di una scelta di vita importante! Quanto è stata importante la musica nella sua decisione?
In realtà, ho cominciato a prendere seriamente la musica da quando mi sono trasferito nel Regno Unito. Inizialmente sono arrivato qui grazie a una borsa di studio, ai tempi in cui studiavo scenografia all’Accademia delle Belle Arti di Napoli. Qualche anno dopo tornai da migrante, e mentre lavoravo tra pub e ristoranti mi imbattei in un annuncio affisso alla finestra di un ristorante gestito da turchi: cercasi chitarrista. Anche se all’epoca la suonavo solo per hobby, decisi di candidarmi. Da lì è cominciato tutto.
The Words I Didn’t Say colpisce per il suo minimalismo: un viaggio dove basta solamente una chitarra per riuscire ad andare avanti, quasi in controtendenza rispetto a un panorama sonoro sempre più sofisticato. A cosa è dovuta questa scelta? E quali sono gli artisti che l’hanno influenzata di più?
È dovuta a una ricerca interiore, quasi spirituale: quando ho cominciato a suonare la chitarra, stravedevo per i chitarristi più tecnici come Jimi Hendrix, quindi il primo istinto è stato quello di suonare le cose più particolari. In questo caso, invece, ho deciso consapevolmente di esplorare come potessi creare qualcosa di interessante solo attraverso la modulazione del suono, piuttosto che con l’aggiunta di molte note. La scelta di usare solo la chitarra deriva dal desiderio di costruire una voce che esprima me stesso, prima di poter entrare in relazione con altri artisti.
La canzone che mi ha ispirato di più? Careless Whisper di George Michael! La stavo strimpellando alla chitarra quando, all’improvviso, la mente ha cominciato a vagare, tornando a un incontro con una ragazza che mi colpì molto, ma con la quale decisi di non agire per fedeltà. Altri artisti che hanno influenzato la scrittura di questa canzone sono Demetrio Stratos e gli Emerson, Lake & Palmer.
Insomma, The Words I Didn’t Say ha eredi importanti: nessuna pressione! Per quanto riguarda il prosieguo della sua carriera, quali saranno i prossimi step?
Ho deciso di rendere giustizia al mio cognome e cominciare a cantare! Scherzi a parte, sto lavorando con una vocal coach italiana qui a Londra, per poter migliorare la mia voce. Al momento sto scrivendo anche pezzi in cui canto, quindi il prossimo step sarà riuscire ad aggiungere parole alla mia musica.
Dall’altro lato, c’è la mia passione per gli shredders (i chitarristi che suonano a velocità vertiginose), che si trovano spesso nei generi come l’hard rock, l’heavy metal e il progressive. Mi piacerebbe riuscire a riunire artisti amanti della tecnica per creare un gruppo in cui la chitarra sia il cuore pulsante della nostra espressione musicale.
The Words I Didn’t Say di Fabio Cicala è disponibile su tutte le piattaforme di streaming.