Dopo il debutto nel 2021 a Modena e una lunga tournée in Italia e all’estero, Amore, l’ultima opera di Pippo Delbono, va in scena dal 14 al 17 dicembre al Teatro Arena del Sole di Bologna – via dell’Indipendenza 44. Nello spettacolo Delbono, circondato dai più fedeli compagni di strada, mescola culture diverse e parte alla ricerca del sentimento più umano di tutti: l’amore.

Regista, autore, attore di teatro e cinema di casa in ERT, che lo sostiene dagli esordi, Delbono ha segnato la storia del teatro contemporaneo europeo: negli anni ’80 ha fondato insieme a Pepe Robledo la sua Compagnia, che nel tempo si è allargata a una comunità scenica dalla forza espressiva inconfondibile.

Lo spettacolo

Il progetto artistico è nato dall’amicizia fra Pippo Delbono e il produttore teatrale italiano Renzo Barsotti, da anni attivo in Portogallo, e dal desiderio di creare insieme una rappresentazione basata sulla cultura e di quel paese. Da qui ha avuto origine un suggestivo viaggio attraverso paesaggi pittorici, lirici e sonori, fra geografia esterna – il Portogallo, ma anche l’Angola e Capo Verde – e riflessione autobiografica.

Amore parla di una ricerca dell’emozione più semplice e travolgente, quella che nell’organismo umano seleziona, sposta, frantuma e ricompone tutto ciò che percepiamo con i sensi e tutto ciò che pensiamo razionalmente. Questo stato dell’anima, è messo in scena nelle sue infinite sfumature: l’amore cercato, quello vissuto, quello perduto, quello desiderato, quello negato, la mancanza d’amore che è essa stessa amore (Lacan). A tenere insieme un percorso emotivo mai del tutto pacificato è una scenografia che alterna il pieno al vuoto, il canto alla musica, la voce viva al silenzio. In particolare, nello spettacolo, si propaga l’energia di una particolare musica, composta da Pedro Jóia, che evoca antichi repertori per fondere il peregrinare dell’anima al suono struggente del fado: il canto tradizionale portoghese che da sempre concretizza la passione amorosa, insieme all’assenza, alla distanza e alla nostalgia. Queste ultime emozioni, sono le protagoniste dell’opera poichè penetrano nell’animo dell’autore, dei suoi interpreti e dello stesso spettatore, chiamato a cercare sempre con gli occhi ciò che manca e che, inesorabilmente, tarda a manifestarsi.

Dunque, Delbono rintraccia e sottolinea l’aspetto meno rassicurante dell’amore, fa emergere la paura dolorosa e dolce della perdita. Ha commentato dicendo che: “Questo spettacolo presenta una duplice visione dell’amore. Da una parte – e sono i testi a prendere voce – ci mettiamo, tutti, alla ricerca di quell’amore, cercando di sfuggire alla paura che ci assale. In questo viaggio si cerca di evitarlo, questo amore, anche se ne riconosciamo costantemente l’urgenza; io lo ricerco, ma anche lo voglio, ed è proprio questo che fa paura. Ma il cammino – fatto di musiche, voci, immagini – riesce poi, forse, a portarci verso una riconciliazione, un momento di pace in cui quell’amore possa manifestarsi al di là di ogni singola paura”.        

Con questa rappresentazione l’autore ha lo scopo di portare a teatro la vita spirituale nelle sue difficoltà, spesso oscurata nella società, attraverso quel sentimento che caratterizza l’umanità di ogni persona.

L’ acquisto dei biglietti è disponibile online, oppure direttamente alla biglietteria del teatro aperta dal martedì al sabato, dalle 11 alle 14, e dalle 16:30 alle 19.

Eleonora Gualandi