La Pinacoteca Nazionale di Bologna propone due eventi dedicati alla straordinaria figura di Ludovico Carracci, capostipite della pittura bolognese del Seicento, che, insieme ai cugini Annibale e Agostino, fondò una scuola di pittura di grande influenza in tutta Europa. I due eventi nascono dall’occasione della pubblicazione degli atti di un convegno internazionale e dall’acquisizione di un dipinto da camera realizzato da Ludovico, ora esposto nella Pinacoteca.
Il primo incontro si terrà mercoledì 2 ottobre alle ore 17 in aula Gnudi, dove gli storici dell’arte Daniele Benati e Tommaso Pasquali dialogheranno con Maria Luisa Pacelli, direttrice dei Musei Nazionali di Bologna. Il tema dell’incontro sarà Ludovico Carracci e la sua scuola, ispirato dal volume curato dai relatori dal titolo Ludovico Carracci. Un maestro e la sua scuola (Bologna University Press, 2023). Il libro, nato dalla collaborazione tra il Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna e Palazzo Bentivoglio, espande i contributi del convegno internazionale organizzato da Benati nel maggio 2019, convegno che celebrava il grande pittore a quattrocento anni dalla morte. Attraverso saggi dei maggiori esperti, il volume indaga la figura di Carracci come maestro e modello per generazioni di artisti, alcuni dei quali si ispirarono a lui pur sviluppando stili diversi.
Il secondo appuntamento è previsto per mercoledì 9 ottobre, sempre alle 17 in aula Gnudi, con una conferenza di Alessandro Brogi, storico dell’arte e co-autore del volume curato da Benati e Pasquali. La conferenza, dal titolo Ludovico Carracci “da stanza”, ruoterà attorno al recente acquisto di un grande dipinto di Ludovico raffigurante la Sacra Famiglia con i Santi Giovannino, Orsola e Mattia. Scoperto in una collezione privata grazie agli studi di Brogi, il dipinto è stato attribuito con certezza al Maestro Ludovico Carracci. Oltre al valore artistico, arricchito dalla cornice originale e dal restauro di Manuela Mattioli, l’opera rappresenta un’importante acquisizione per la Pinacoteca, ampliando la sua collezione di dipinti “da stanza”, opere dai soggetti devozionali ma concepite per ambienti domestici nobiliari, piuttosto che per altari ecclesiastici.
Per informazioni e aggiornamenti rimandiamo al sito della Pinacoteca.
Stefano Rigi