La prima riunione organizzativa si terrà questo pomeriggio alle 18.00 nella sala del Consiglio comunale di Marzabotto, ma la sola proposta ha già raccolto da un lato tante adesioni e dall’altro le critiche del presidente della comunità ebraica Daniele De Paz.
Si tratta della manifestazione nazionale per salvare Gaza e il popolo palestinese che il Comitato regionale per le Onoranze ai Caduti di Marzabotto ha lanciato da un luogo simbolo della memoria, Monte Sole.

Da Monte Sole l’appello per una manifestazione nazionale per Gaza

L’idea era già stata lanciata dalla sindaca di Marzabotto, Valentina Cuppi, durante le celebrazioni per l’80° anniversario della Liberazione dal nazifascismo, lo scorso 25 aprile. Martedì scorso, però, l’idea è diventata un appello che chiede al governo italiano ed alla comunità internazionale di agire con tutti gli strumenti politici, diplomatici ed economici di porre fine della violenza, di far tacere le armi e di fermare la deportazione nella Striscia di Gaza dove il massacro di civili sta assumendo la portata di un genocidio, liberare gli ostaggi e i prigionieri, di garantire assistenza alla popolazione civile e di riconoscere lo Stato di Palestina accanto allo Stato di Israele, nel rispetto dei diritti di entrambi.

«Noi facciamo partire un appello, ma il dove lo decideranno tutti coloro che hanno risposto all’appello – spiega Cuppi ai nostri microfoni – Abbiamo però voluto lanciare l’appello da Monte Sole perché qui sappiamo benissimo cosa significhino i massacri, uccidere delle persone innocenti, dei civili inermi, dei bambini e delle bambine. Quando avvennero le stragi qui nessuno poteva immaginarsi cosa stesse succedendo. Ora che lo sappiamo, è nostra precisa responsabilità fare tutto quel che possiamo per fermare lo sterminio».

Cuppi si auspica che la manifestazione sia potente, «al pari o di più di quella che riuscimmo a realizzare ormai più di vent’anni fa contro la guerra in Iraq. Di fronte a una situazione come questa, bisogna assolutamente far sentire la voce del popolo della pace».
La sindaca di Marzabotto invita a guardare i fatti: civili che stanno morendo e che non possono essere considerate come effetti collaterali. «Altrimenti vorrebbe dire che non abbiamo imparato nulla dalla nostra storia». L’appello lanciato proprio da Monte Sole, luogo che ogni giorno si impegna per la risoluzione nonviolenta dei conflitti, vuole indicare una strada.

Critico invece il presidente della comunità ebraica Daniele De Paz, che aveva già attaccato il sindaco di Bologna Matteo Lepore in occasione dell’esposizione della bandiera palestinese sulla facciata di Palazzo D’Accursio.
«Una manifestazione per Gaza rischia di trasformarsi in una manifestazione pro-Hamas, ovvero un movimento politico illiberale e totalitario che giustifica e ricorre alla violenza indiscriminata contro i civili, come fecero i nazisti a Marzabotto», ha detto De Paz secondo quanto riportato da Il Resto del Carlino. Per De Paz, poi, è «inaccettabile» l’uso del termine genocidio e «La guerra potrebbe finire subito se Hamas deponesse le armi e riconsegnasse gli ostaggi».

Già nel testo dell’appello si indicano alcune misure concrete che la manifestazione nazionale chiederà all’Italia e alla comunità internazionale di adottare.
Nel concreto si chiede di adottare strumenti come la sospensione della cooperazione militare e l’Accordo di Associazione UE-Israele, sino a quando non siano cessate le violazioni dei diritti umani e dell’occupazione; il ripristino del sostegno all’Unrwa per l’assistenza ai profughi palestinesi; l’immediato riconoscimento dello stato di Palestina; la richiesta della convocazione di una conferenza di pace sotto l’egida delle Nazioni Unite.

Lo scopo dichiarato dai promotori è porre fine ad ogni tipo di violenza, a Gaza, in Cisgiordania, a Gerusalemme, in Israele; ottenere l’immediato cessate il fuoco nella Striscia di Gaza; la liberazione degli ostaggi e dei prigionieri; garantire assistenza alla popolazione civile palestinese; fermare la deportazione della popolazione palestinese e il piano di invasione di Gaza.
All’appello, intanto, hanno già risposto molte realtà locali e nazionali, come Anpi, Arci, Libera, Cgil, Rete Pace e Disarmo, il Coordinamento Comuni per la Pace e l’Ucoii.

ASCOLTA L’INTERVISTA A VALENTINA CUPPI: