“Da quassù la terra è bellissima, senza frontiere né confini!”
Queste sono le parole del primo essere umano ad aver superato l’atmosfera: il primo, bellissimo commento di un essere umano che per la prima volta in assoluto stava guardando il nostro pianeta dall’alto.
Un messaggio sognante e di pace proveniente dal cosmo, capace di emozionare noi, donne e uomini del XXI secolo, figuriamoci in quel 12 aprile del 1961 quando per la maggior parte degli abitanti del pianeta Terra parlare di viaggi cosmici equivaleva a citare Jules Verne, Orson Welleso i Fratelli Méliès.

Jurij Gagarin: lo speciale di Vanloon sull’impresa del cosmonauta

Esattamente cinquant’anni fa, alle ore 9:07 del mattino, dal cosmodromo di Baikonour però prendeva veramente quota la navicella Vostok 1 per compiere una volata attorno all’intera orbita terrestre. Un viaggio che aveva come protagonista il primo tenente Jurij Gagarin, cosmonauta, militante del Partito Comunista dell’Unione sovietica.

La redazione di Vanloon ha preparato uno speciale per ricordare il viaggio del primo essere umano nello spazio, Juri Gagarin, partendo dalla bellissima autobiografia “Non c’è nessun dio quassù” edita da Red Star Press nel 2013: un libro molto interessante perché nelle parole del cosmonauta troviamo l’intensità dell’esperienza vissuta da Gagarin ma anche il forte investimento politico fatto dall’Unione sovietica nella corsa allo spazio, in un’epoca, la Guerra Fredda, in cui la scienza era uno strumento di propaganda politica.

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