Gli interventi nei territori colpiti dal sisma che saranno realizzati con il “Fondo Sisma”, promosso da Confindustria, Cgil, Cisl e Uil e Confservizi tramite il trust “Nuova polis”. I progetti presentati prevedono strutture assistenziali, educative, sportive, ricreative e culturali.

Fondo Sisma: come far ripartire la zona terremotata

Una scuola di danza, una palestra che fa anche da cinema, teatro e sala conferenze, una residenza per portatori di handicap. Sono solo alcuni dei sei progetti per la rinascita delle zone colpite dal sisma del maggio 2012. Oggi a Bologna, nella sede di Confindustria, sono state sottoscritte le convenzioni con i sei Comuni nei quali si realizzeranno gli interventi, Bondeno (Ferrara), Pieve di Cento (Bologna), Reggiolo (Reggio Emilia), San Felice sul Panaro (Modena), Quistello (Mantova).

I progetti sono stati firmati da un gruppo di giovani professionisti, architetti e ingegneri, tutti under 30, residenti nelle aree colpite dal sisma e coordinati dall’architetto Mario Cucinella. “Questa è una bella storia dell’Italia, un esempio di generosità”, ha commentato il professionista. Le nuove strutture, assistenziali, educative, sportive, ricreative e culturali, sono state progettate puntando su principi di sostenibilità ed efficienza energetica, tenendo conto di tutte le fasce della popolazione (giovani, famiglie e anziani) e cercando di favorire i momenti di aggregazione sociale.

Gli interventi sui luoghi del sisma sono stati finanziati grazie al Fondo di solidarietà, costituito da Confindustria, Cgil, Cisl, Uil, Confservizi, nel quale sono confluiti più di 7 milioni di euro versati da lavoratori e imprese. I lavoratori hanno versato contributi pari a un’ora di lavoro e le imprese hanno versato una somma equivalente a quella donata dai loro dipendenti. L’operazione è stata resa possibile grazie a un accordo con le Agenzia delle Entrate, che ha riconosciuto, per la prima volta in Italia, la possibilità di gestire interventi di beneficenza privata, attraverso la forma del Trust con l’esenzione dall’imposta di donazione. “Con queste opere non vogliamo soltanto ricostruire ciò che è stato distrutto -ha spiegato Piero Gnudi, garante del Trust “Nuova Polis” Onlus – ma migliorare la qualità della vita, dare un motivo di speranza alle persone, per far capire che il terremoto è stata una parentesi”.

Ilaria Chia