639.333 firme raccolte dalla Cgil Emilia Romagna a sostegno del referendum per riformare il mondo del lavoro in Italia. Il grande contributo della regione consolida la forte adesione alla campagna. Previsto per settembre il raggiungimento del milione di firme raccolte. E sulla Fiera Colla critica la politica.

Sta andando a gonfie vele la campagna di raccolta firme per sostenere il progetto di referendum che la Cgil sta portando avanti a livello nazionale in materia di lavoro e di una legge di iniziativa popolare. A presentare i dati positivi, questa mattina presso la sede del sindacato, è stato il segretario regionale Vincenzo Colla.

Tre i quesiti referendari proposti. Si parla di appalti, licenziamenti e di pagamento tramite il mezzo dei voucher. Problemi attuali che stanno minando fortemente il mondo del lavoro del nostro Paese e avviando un meccanismo dal quale poi sarà difficile fare ritorno. A questi quesiti si aggiunge la proposta di una legge di iniziativa popolare e la creazione di una Carta dei Diritti Universali del lavoro.

In Emilia Romagna è avvenuto quello che Colla definisce “un esito straordinario dal punto di vista dell’esercizio democratico diretto”. 640.000 le firme raccolte sui tre quesiti referendari e più di 200mila quelle per la legge di iniziativa popolare, per la quale sarà possibile ancora firmare fino al 30 settembre, data per cui si auspica il raggiungimento del milione di firme raccolte. Un andamento decisamente positivo che non può far altro che suscitare orgoglio, vista anche la scarsa partecipazione che altre raccolte firme, come quella per il referendum costituzionale, stanno vedendo.

Importante nel raggiungimento di questo esito positivo, sottolinea la Cgil, il ruolo giocato dai delegati e dalle leghe di pensionati che con il loro impegno di militanza, hanno svolto un ruolo determinante, diffondendo l’informazione in tutti gli ambiti di lavoro, con un’attività quasi h24.
7mila le assemblee svolte in tutta la regione, a cui hanno partecipato più di 5mila delegati.
Oltre ai dati numerici, però, emergono anche alcune considerazioni di carattere politico. I provvedimenti presi dal governo nel mercato del lavoro sono totalmente deboli e non alla portata dei bisogni della gente, sottolinea la Cgil. Non riconoscere l’importanza e il ruolo della mediazione delle forze sociali si sta ritorcendo contro questo governo sempre meno attento alle esigenze dei lavoratori.

Colla spende anche alcune parole spese anche sulla questione Bologna Fiere. Nonostante il dietrofront sui licenziamenti dei 123 impiegati, il sindacalista si esprime duramente contro la politica fino ad ora adottata ed invita ad una maggior attenzione e ad una nuova sensibilità nei riguardi della questione impiego, che risulta essere sempre lasciata all’ultimo posto.

Laura Zacchiroli