Ci ha lasciati questa notte Nazzareno Pisauri, storico redattore della radio e figura di spicco della cultura nella nostra regione. La sua cifra stilistica, in radio come nella vita, passava da aspetti estremamente colti a pungente ironia. Venerdì in Certosa l’ultimo saluto. Ciao Nazzareno, ci mancherai!

Ci ha lasciati questa notte Nazzareno Pisauri, storico compagno della radio, già dai tempi di Radio Città 103. Fino a pochi giorni fa Nazzareno ha condotto il programma “Sempre libera“, in cui sapeva magistralmente passare tra registri colti, fatti di filosofia e letteratura, a registri ironici e pungenti, a commento dei fatti dell’attualità.

Nazzareno, con due “z” perché, spiegava, gli addetti dell’anagrafe dell’epoca non erano molto istruiti, è stato anche una figura di spicco della cultura della nostra Regione. È stato direttore dell’Istituto per i beni culturali della Regione e braccio destro dell’italianista Ezio Raimondi.
Il suo sguardo era proiettato verso il futuro. Non a caso si è battuto per l’informatizzazione delle biblioteche e per la messa in rete di queste con il sistema dei musei e degli archivi, svolgendo anche attività pionieristiche, come la catalogazione e le esposizioni di archivi fotografici.

Molti giovani della radio ne riconoscevano la somiglianza con Karl Marx, fatta di lunga barba e capelli bianchi. Ma per noi Nazzareno era semplicemente un’autentica persona di sinistra, senza altri aggettivi.
L’ultimo ricordo sarà venerdì in Certosa. Alle 10 la camera ardente, alle 11 il rito civile nel pantheon.
Alla famiglia, in particolare a Valeria, la radio si stringe in un abbraccio.