Si svolge sotto le Due Torri, da oggi fino a domenica, la tre giorni di incontri, workshop e confronti tra esperti, associazioni ed amministratori per progettare un nuovo modello di mobilità urbana. Ad inaugurare l’iniziativa nazionale sarà il ministro all’Ambiente Galletti. Domenica verrà presentata la “Carta di Bologna”.

Bologna capitale della mobilità nuova. Prende infatti il via quest’oggi, sotto le Due Torri, la seconda edizione degli Stati Generali della mobilità nuova, un meeting di esperti del settore, associazioni ed amministratori che riflettono e discutono sui nuovi modelli di mobilità urbana. Svoltisi per la prima volta a Reggio Emilia nel 2012, gli Stati Generali hanno portato evidentemente fortuna all’allora sindaco Graziano Delrio, diventato da poco ministro ai Trasporti.
Da oggi fino a Bologna, tra Palazzo D’Accursio e Sala Borsa, centinaia di persone si danno appuntamento per studiare e pianificare i modi con cui le persone possono spostarsi nella città. Le idee che verranno elaborate saranno sintetizzate nella “Carta di Bologna“, un documento che verrà presentato domenica prossima e sottoposto al governo.

Si comincia oggi con un workshop per professionisti nel campo della progettazione e della comunicazione, promossi in collaborazione con l’Ordine degli Architetti e l’Ordine dei Giornalisti, su ciclabilità, moderazione del traffico e linguaggi di cronaca sulla mobilità e la sicurezza stradale. Progettazione e comunicazione sono due temi molto importanti per quanto riguarda la mobilità. Il primo per dare alle città un sistema organico ed impedire errori, come piste ciclabili che finiscono nel nulla o che entrano in conflitto con gli spazi riservati ai pedoni.
Il secondo perché molti dei comportamenti delle persone dipendono anche dalla narrazione dei mass media. “Sulle dinamiche degli incidenti stradali, ad esempio, le cronache dei giornali non sembrano mai voler andare alle cause che li hanno provocati”, osserva Simona Larghetti di Salvaiciclisti.

Domani, sabato 11 aprile, all’iniziativa prenderà parte il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti, mentre nel corso della giornata si riuniranno cinque gruppi di discussione per confrontarsi su servizi per la mobilità pubblici e privati, spazio pubblico nelle città, sicurezza stradale, infanzia e turismo. I protagonisti dell’evento si confronteranno per un’intera giornata programmando azioni per delineare una strategia nazionale per la mobilità nuova, che sarà contenuta nella “Carta di Bologna”, la cui presentazione avverrà domenica.

Nel salutare con soddisfazione ed orgoglio l’appuntamento nazionale in città, l’assessore comunale alla Mobilità, Andrea Colombo, ai nostri microfoni coglie anche l’occasione per fare un bilancio del suo lavoro. “Ho capito due cose – afferma Colombo – la prima è che nella mobilità non esiste una situazione ottimale in assoluto, esistono dei progetti che fanno delle scelte”. La scelta del Comune di Bologna, secondo l’assessore, è stata chiara: dare più spazio e più sicurezza a chi si muove con minore impatto ambientale, come pedoni, ciclisti o utenti dei mezzi pubblici.

“La seconda cosa – continua Colombo – è che il traffico è come la nazionale: ci sentiamo tutti allenatori, quindi le posizioni sono tantissime e diversissime, per cui occorre avere il coraggio di scegliere”.
Nel percorso che ha portato agli Stati Generali hanno partecipato anche grandi città come Milano, Torino e Roma. “Non è un caso – osserva l’assessore – che le altre città stiano facendo quello che abbiamo fatto noi, cioè ampliando le zone pedonali, ricucendo ed estendendo le piste ciclabili o intervenendo sulla moderazione del traffico”.

La discussione dell’iniziativa si apre con un dato molto significativo: la mobilità veicolare assorbe in inefficienza l’1% del pil. “Spostarsi in auto è svantaggioso anche in termini economici – commenta Larghetti – sia per il tempo perso, sia per i costi sanitari di incidenti ed inquinamento. È necessario quindi un cambiamento di priorità delle politiche dalla lunga percorrenza, con autostrade ed infrastrutture, alla mobilità urbana, che è quella che riguarda l’80% degli spostamenti delle persone”.