Questa mattina è stato ospite ai microfoni di Breakfast Club Giorgio Cremaschi del Comitato Noi No Debito, con cui abbiamo affrontato il tema della vertenza di Pomigliano.

In seguito alla sentenza della Corte d’appello di Roma, che impone all’azienda il reintegro dei 19 operai iscritti alla FIOM, il Lingotto aveva deciso di avviare il licenziamento di 19 lavoratori dello stabilimento di Pomigliano, per avviare il reintegro imposto dalla sentenza

Non si placa la bufera sollevata dall’annuncio di messa in mobilità da parte del Lingotto di 19 operai dello stabilimento di Pomigliano, per assumere altrettanti iscritti della Fiom, come chiesto dalla Corte d’appello di Roma. “Fiat è oggi il peggiore ambasciatore che l’Italia può avere nel mondo” ha affermato ieri sera Susanna Camusso, ospite da Fabio Fazio, commentando la decisione dell’azienda.

Questa rappresaglia, come è stata definita da Giorgio Cremaschi, ha per una volta unito tutto il fronte sindacale, segno che l’azienda ha varcato il limite. Numerose sigle sindacali, che pure avevano sottoscritto l’accordo contrattuale rifiutato dai metalmeccanici Cgil, hanno chiesto alla Fiat di ritirare la procedura di mobilità per i 19 operai.

Tutto questo sta accadendo nel silenzio complice del Governo Monti, che sta facendo, come ha affermato Cremaschi in un azzeccato parallelismo, “al paese quello che Marchionne sta facendo in Fiat”. Invece di varare manovre espansive, che favoriscano investimenti e la creazione di occupazione, l’esecutivo, il linea con le ricette liberiste di cui è fedele esecutore, sta insistendo su politiche basate sui tagli e votate all’austerità.

Paolo Antoniazzi