Al via domani la sesta edizione della rivista che seleziona il meglio della stampa mondiale. Il tributo alle popolazioni terremotate. Incontri, workshop e giornalisti da tutti i continenti.

Dal 5 al 7 ottobre torna Internazionale a Ferrara, il festival di giornalismo organizzato dal settimanale Internazionale, e giunto alla sua sesta edizione. Un weekend di incontri, dibattiti, spettacoli e proiezioni con grandi ospiti da tutto il mondo. Quest’anno, ancora di più, Internazionale è vicino alla città e alla
Provincia di Ferrara, duramente colpite dal terremoto, e sostiene il “Fondo ricostruiamo Ferrara per la cultura”, per il restauro e la messa in sicurezza degli edifici storici e culturali della città.

La crisi come opportunità di cambiamento. Ad affrontare il tema guida di quest’anno, tra gli altri, l’economista indiana Jayati Ghosh, professore di economia ed esperta di globalizzazione e Siddhartha Deb, giornalista e scrittore indiano, autore di “Belli e dannati. Ritratto della nuova India”. Protagoniste del cambiamento ancora una volta le donne.
A Internazionale a Ferrara Manal al Sharif, attivista saudita e ideatrice della campagna “It’s my right to drive”; Laurie Penny, giovane columnist del Guardian e attivista di Occupy Wall street, e Gabriela Wiener, scrittrice e giornalista peruviana, una delle voci più innovative della crónica latinoamericana.
Ci sarà poi il grande incontro con Susanna Camusso, segretaria confederale della Cgil, intervistata dalla giornalista israeliana Amira Hass.

Come ogni anno le grandi firme del giornalismo e della letteratura si danno appuntamento a Ferrara.
Attesissimo l’incontro tra Alan Rusbridger, direttore del Guardian, e David Carr, media columnist del New York Times. Presente inoltre Philip Gourevitch, scrittore e giornalista statunitense, famoso per i suoi reportage sul Ruanda, e Giovanni Tizian, giornalista della Gazzetta di Modena, quotidiano per il quale si è occupato di infiltrazioni mafiose al Nord. Sempre sullo stesso tema interverrà anche Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera.
E poi Simon Kuper, giornalista inglese del Financial Times; Azadeh Moaveni, scrittrice e giornalista iraniana; David B., uno dei più importanti autori francesi di graphic journalism; e Carlos Dada, giornalista salvadoregno in prima linea contro il narcotraffico, che riceve quest’anno il premio Anna Politkovskaja. Ricordano la giornalista russa uccisa nel 2006 anche Galina Ackerman, sua intima amica e traduttrice, e Igort, uno dei più riconosciuti disegnatori italiani.

Al Festival anche spazio al giornalismo anche come strumento per indagare il dolore privato: David Rieff, Massimo Gramellini e Daria Bignardi si confrontano sul tema della morte.
I nuovi strumenti dell’informazione sono protagonisti al festival con Sultan Al Qassemi, giornalista saudita che ha raccontato la rivoluzione in Egitto su Twitter ai suoi 126mila follower. Insieme a lui, per parlare del social network del momento, anche Marina Petrillo (@alaska) e Claudia Vago (@tigella). Poi Annamaria Testa, esperta di comunicazione e tra i più noti e autorevoli creativi italiani; Noma Bar, designer e grafico israeliano di grande successo; e Mitchell Baker, fondatrice di Mozilla, per la prima volta in Italia.
Anche quest’anno appuntamento con le TED conference e con i grandi documentari inediti di Mondovisioni a cura di CineAgenzia. E per la prima volta il pubblico del festival sperimenta la rassegna di audiodocumentari Mondoascolti a cura di Jonathan Zenti e Audiodoc.

Per gli eventi serali, il grande dj-set del cantautore Vinicio Capossela, gli attori del Teatro Valle occupato con “Tutto il nostro folle amore!” e David Riondino con un gruppo di improvvisatori cubani.

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