Oggi a Bruxelles si riunisce l’Eurogruppo per discutere della Grecia. Alexis Tsipras ha ribadito che il suo governo non chiede altri soldi, ma il tempo necessario per le riforme. Dal programma di Syriza, il governo greco spenderebbe i primi due miliardi di euro per sanare la crisi umanitaria causata dall’austerity. Ecco come.

Oggi è il giorno in cui l’Eurogruppo, riunito a Bruxelles, discute della Grecia e della crisi che attanaglia il Paese. Dopo che nei primi incontri ufficiali non si è trovato alcun accordo tra il governo ellenico guidato da Alexis Tsipras e le istituzioni europee, le speranze che quest’oggi si possa registrare una svolta restano marginali.
Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, si mostra scettico ed attacca nuovamente il governo di Syriza, definendolo irresponsabile. Dal canto suo, Tsipras ammette le difficoltà con cui si presenta al tavolo europeo, ribadendo che la Grecia non chiede altri soldi, ma tempo.

Ma quali sarebbero i provvedimenti che Syriza adotterebbe se non fosse costantemente sottoposta ai ricatti della Troika e dell’austerity?
Il contenuto è esplicitato in diversi step, sintetizzati nel programma di Salonicco, con il quale il partito della sinistra radicale greca si è presentato alle urne.
Il primo punto contiene disposizioni per affrontare quella che a più riprese è stata definita una “emegenza umanitaria“, generata dai tagli e dai sacrifici imposti dalle politiche di austerity dei governi del Pasok e di Nea Democratia dall’inizio della crisi.

A questo – qualora venisse permesso a Tsipras – seguirebbero ulteriori passi: riavviare l’economia e promuovere la giustizia fiscale, rilanciare l’occupazione e riformare il sistema politico per rafforzare la democrazia.
In particolare, Syriza stima che la crisi umanitaria in Grecia pesi per un miliardo e 882 milioni di euro. Risorse con le quali Tsipras e il suo governo potrebbero dare risposte a disoccupati, pensionati ed indigenti. Gli interventi di emergenza, secondo Syriza stessa, hanno lo scopo di “alzare uno scudo di protezione per gli strati sociali più vulnerabili”.

Elettricità. Il primo punto riguarda la fornitura elettrica per 300mila famiglie attualmente sotto la soglia di povertà. Il governo punta a fornirla gratuitamente fino ad un massimo di 300 kilowatt al mese per famiglia. Il costo totale dell’operazione sarebbe di 59,4 milioni di euro.

Cibo. Le stesse 300mila famiglie povere potranno accedere ad un programma per sussidi pasto. Il governo vorrebbe attuare il programma attraverso un ente pubblico di coordinamento, in collaborazione con le autorità locali, la chiesa e le organizzazioni di solidarietà. In questo caso il costo totale sarebbe di 756 milioni di euro.

Casa. Sotto la voce “Programma di garanzia abitativa”, Syriza vorrebbe rispondere all’emergenza casa che anche in Grecia si fa sentire. L’obiettivo è la fornitura iniziale di 30mila appartamenti – di diverse metrature – sovvenzionando l’affitto a 3 euro al metro quadro. L’operazione costerebbe 54 milioni di euro.

Pensioni. Syriza vorrebbe restituire il cosiddetto “bonus di Natale”, ovvero la tredicesima sottratta dai tagli della Troika, al milione e 200mila pensionati che percepiscono meno di 700 euro. In questo caso la spesa per l’erario si aggira intorno ai 543,06 milioni di euro.

Salute. Dopo la chiusura di 5mila ospedali, l’accesso alla salute è diventato un problema per molti cittadini greci. Syriza propone di fornire a disoccupati non assicurati l’assistenza medica e farmaceutica gratuita. Per questa voce verrebbero spesi 350 milioni di euro.

Trasporti. I disoccupati di lunga durata e le persone sotto la soglia di povertà avrebbero poi accesso ad una tessera gratuita per i trasporti. In questo caso la spesa sarebbe di 120 milioni di euro.

Riscaldamento. Il programma di Tsipras prevede l’abrogazione del livellamento delle imposte speciali da consumo sul gasolio da riscaldamento e quello per autotrazione. In questo caso il governo punta a calmierare il prezzo, portandolo dagli attuali 1,20 euro al litro a 0,90.

Piera Stefanini – Redazione “Occhio Vigile”