La riforma della Pubblica Amministrazione prevede l’eliminazione del Pra (Pubblico Registro Automobilistico), che rischia di portarsi con sè il licenziamento di almeno 500 lavoratori di Aci Informatica. La misura è stata adottata per “semplificare e contenere le spese”, ma nell’analisi dei lavoratori comporterà aggravi sui costi per la popolazione e nessun risparmio. Martedì un incontro al Ministero.

Aci Informatica taglia 500 dipendenti da un giorno all’altro

Il decreto legislativo 124 dello scorso febbraio per la “razionalizzazione dei processi di gestione dei dati di circolazione e di proprietà di autoveicoli, motoveicoli e rimorchi, finalizzata al rilascio di un documento unico” rischia di trascinare con sè il licenziamento di almeno 500 dipendenti di Aci Informatica e altre centinaia dell’indotto.
La misura, inserita nel più ampio raggio della riforma della Pubblica Amministrazione, sancisce l’unificazione dei documenti automobilistici, libretto di circolazione e certificato di proprietà, gestiti rispettivamente da Motorizzazione Civile e Pubblico Registro Automobilistico (Pra).
L’obiettivo del decreto sarebbe la semplificazione e il contenimento della spesa pubblica, ma a farne le spese potrebbero essere i lavoratori e non solo.

L’allarme arriva dagli stessi lavoratori, che lo scorso 10 marzo hanno tenuto un presidio davanti al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, dal quale martedì saranno ricevuti in un incontro in cui manifesteranno le preoccupazioni per l’occupazione.
“Abbiamo svolto assemblee in cui abbiamo deciso un percorso di mobilitazione – racconta ai nostri microfoni Massimiliano De Simone, rsu Cobas – Anche martedì accompagneremo l’incontro al Ministero con un presidio di tutti i lavoratori”.

I lavoratori sottolineano che la dismissione di fatto del Pra comporterà, oltre ai licenziamenti, anche aggravi sui costi per la popolazione e nessun risparmio per la Pubblica Amministrazione. Nella loro analisi, infatti, ricordano che Aci è un “ente pubblico non economico” autofinanziato, che sopravvive senza ingenti finanziamenti statali, mentre il servizio passato al Ministero non sarà privo di costi per la popolazione. I cittadini, inoltre, dovrebbero rivolgersi ad agenzie private per il disbrigo delle pratiche, con il rischio che i costi ne risultino quadruplicati. Ulteriori costi, infine, riguardano il rifacimento del sistema informatico a seguito dell’unificazione degli atti con la Motorizzazione e per il ricollocamento dei dipendenti, qualora avvenisse.