Cosa significa “neutralità climatica”? Cos’è qualcosa a “zero emissioni”? Da questa domanda parte Resilienze Festival, un ciclo di incontri alle Serre dei Giardini Margherita che dall’8 all’11 giugno si propone di sviscerare il tema della neutralità climatica.

Il programma di Resilienze Festival

«Crediamo che non si debba utilizzare il concetto di neutralità climatica come una bandiera salvifica che sposta sempre avanti l’obiettivo. Adesso il termine ultimo è il 2050: si sposta sempre avanti il momento in cui agire», racconta Nicoletta Tranquillo di Kilowatt, organizzatore dell’evento. «Con “zero non significa niente” volevamo sottolineare prima di tutto che zero non significa niente. Cioè: non saremo mai neutrali. Dobbiamo capire cosa stia dietro questo concetto di neutralità e ribaltare l’idea dell’uomo al vertice della piramide». “Zero non significa niente”, però, vuol dire anche «non concentriamoci sullo zero come risultato, ma sul processo per arrivare lì – perché è quello che ci restituirà una società più giusta o che, viceversa, continuerà a portare avanti le disuguaglianze». Disuguaglianze che, specifica Tranquillo, non faranno che aumentare con il peggioramento della crisi climatica.

Tra gli eventi da non perdere, l’installazione di Sara Berts, Ch’uya Taki – uno spazio immersivo ispirato dall’esperienza dell’artista nella Foresta Amazzonica. L’installazione sarà presentata in dialogo con l’artista, giovedì 8 giugno alle 19 e 30. L’altro è Coalescence: we don’t live where we are di Ingrid Mayrhofer-Hufnagl e Benjamin Ennemoser, un’installazione interattiva basata sulla simulazione fisica attraverso un softare Cgi. In Coalescence, gli spettatori potranno diventare il territorio urbano, che cambierà rispetto ai movimenti dei visitatori. A questo si aggiungono anche tre sculture 3D, sempre volte a riflettere sull’interconnessione tra l’uomo e il paesaggio.

Quest’anno nasce anche la summer school di Resilienze, che si terrà nelle mattine del festival ed è pensata per chi vuole portare un cambiamento all’interno della propria organizzazione o comunità: momenti di approfondimento con scienziati del clima, workshop con artisti, imprese e organizzazioni e attività di coprogettazione.

Il programma completo del festival si può trovare qui, ma c’è un’aggiunta che è stata fatta all’ultimo momento: venerdì alle ore 21 è stato introdotto un momento di riflessione sull’alluvione in Emilia-Romagna, con Michele Lapini e Margherita Caprilli.

ASCOLTA L’INTERVISTA A NICOLETTA TRANQUILLO:

Chiara Scipiotti