A dicembre 2018 il Comune di Bologna pubblicò un avviso pubblico per l’assegnazione di alcuni spazi in via Fioravanti. Tra questi quello di un’ex banca al civico 12, tra la Trilogia del Navile e quello che fu l’Xm24. Bancarotta srl, un collettivo composto da una decina di associazioni, tra esponenti stessi di Xm24, ma anche artisti e bibliotecari partecipò con un progetto incentrato proprio su una riflessione sugli spazi in città e la loro assegnazione. Il collettivo vinse il bando, ne seguì un confronto con l’assessorato alla Cultura del Comune, ma il percorso si interruppe prima che l’assegnazione fosse avvenuta.

Bancarotta e la vittoria al bando senza assegnazione

«Attualmente quello spazio è vuoto, Bancarotta non ha le chiavi – sintetizza ai nostri microfoni Giuseppe Scandurra – In seguito alla vittoria del bando si aprì un tavolo con l’Ufficio Cultura, quindi con Matteo Lepore in cui abbiamo detto che lo spazio in via Fioravanti non è agibile, non ci si può far nulla, la risposta del Comune non può essere quella per cui se lo spazio fosse stato agibile allora l’avrebbero messo in vendita».
Dopo mesi di incontri costruttivi, a febbraio 2020 il tavolo si interruppe improvvisamente. «Il Comune non risponde più a nessuna mail e nessuna telefonata, lasciando vuoto quello spazio», racconta l’attivista.

Il sospetto di Bancarotta è che, una volta chiusa la finestra sulla retorica della bellezza dei beni comuni, le realtà associative non risultino più utili e il Comune abbia deciso di interrompere i rapporti. Per denunciare la situazione, Banca Rotta ha redatto un giornalino in cui ricostruisce tutta la vicenda che appare assurda.
Poiché c’è un atto formale amministrativo che designa il collettivo come vincitore del bando, c’è l’intenzione di fare ricorso? «Da un lato stiamo raccontando quello che c’è successo perché deve essere un avvertimento – osserva Scandurra – dall’altro stiamo cercando di capire con compagni e compagne che se ne intendono di giurisprudenza se siamo ancora assegnatari di quello spazio, ovviamente aspettando che sempre che il Comune risponda alle nostre mail o telefonate».

Gli attivisti sostengono che la questione degli spazi è un tema centrale, specialmente in Bolognina, dove ci sono decine e decine di spazi abbandonati e decine di associazioni che vorrebbero partecipare.
«Sarebbe bene che questo tema comparisse nella campagna elettorale, non solo a suon di delibere da votare urgentemente, come quelle che in questi giorni stanno apparendo sulle ex-caserme», conclude Scandurra.

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