«Abbiamo ricevuto una comunicazione da parte della Questura di Bologna con il divieto alla manifestazione indetta da Usb, insieme ad altre realtà cittadine, per venerdì 28 alle 16.00 in piazza Roosevelt, sede della Prefettura» Così si apre il comunicato di Usb, Unione Sindacale di Base, pubblicato ieri, dopo la decisione delle istituzioni di non permettere lo svolgersi della manifestazione, organizzata a livello nazionale dal sindacato per denunciare una gestione della pandemia totalmente inadeguata da parte del Governo Draghi.

Usb si ribella al divieto alle manifestazioni dentro le mura

Subito si sono mobilitati, oltre a Usb, il collettivo degli studenti medi Osa (Opposizione Studentesca d’Alternativa) e Potere al Popolo, che avrebbero partecipato all’azione del 28: stamattina infatti, dopo una conferenza stampa per dichiarare le loro intenzioni, un gruppo di delegati si è recato presso la questura, per chiarire le ragioni del divieto. «Siamo qui per porre una questione di democrazia, di diritto al dissenso e di organizzazione del conflitto -spiega Luigi Marinelli, coordinatore Usb- siamo stati obbligati a promuovere questa manifestazione in pieno centro, davanti alla prefettura, che è il luogo di rappresentanza del governo, perché vogliamo andare fino in fondo rispetto a quella che evidentemente è un attacco all’agibilità politica delle forze sindacali e democratiche della città».

Le motivazioni che stanno dietro a questo “no” non sono tanto di carattere sanitario, quanto più politico: «noi abbiamo comunicato alla questura un presidio per domani, nel rispetto di tutte le norme anti-covid -ha infatti sottolineato Marinelli– da parte nostra non c’è una sottovalutazione dell’emergenza pandemica; c’è però l’urgenza di sottolineare che non è possibile andare avanti, ormai da due mesi, di fronte al divieto di manifestare in centro. Noi ad oggi avevamo solo un comunicato stampa, datato 25 novembre, fatto congiuntamente da prefettura, questura e neo-eletto sindaco Lepore, che vietava le manifestazioni in centro, dentro le mura, motivandolo come provvedimento necessario a garantire il diritto costituzionale allo shopping e autorizzando solo le manifestazioni di tipo commerciale e di tipo religioso».

Non è la prima volta che si creano tensioni simili fra istituzioni comunali e sindacati: come ha ricordato anche Marinelli, lo stesso era avvenuto «in occasione del No-Draghi Day. Ci vietarono di fare un corteo per il centro cittadino. Abbiamo contestato fin da allora che le vacanze natalizie potessero essere motivo per proibire manifestazione di carattere politico o di dissenso. Noi abbiamo appreso dalla stampa, il 9 gennaio, che questo provvedimento sarebbe stato prorogato oltre le festività natalizie: a questo annuncio non è seguita la dichiarazione di nessun atto ufficiale da parte della prefettura o della questura. L’unico atto pubblico su iperbole è invece che i provvedimenti rispetto alle manifestazioni, permettevano di svolgerle in forma statica. Noi ci siamo attenuti all’unico atto pubblico che abbiamo su questa città».

Data la «facile profezia di una proroga» di questi provvedimenti, la decisione è quella di proseguire anche per vie legali con la Questura: «Lepore si vanta che questa è la città più progressista d’Italia, se non d’Europa, però è l’unica città che proibisce completamente a qualsiasi tipo di manifestazione all’interno di tutto il centro storico, cosa che non abbiamo in nessuna altra città». In ogni caso la manifestazione si terrà, ci tiene infine a confermare Marinelli: luoghi e orari tuttavia potranno variare, in base alle decisioni che emergeranno dall’incontro di oggi con la Questura. Qualsiasi eventuale aggiornamento verrà pubblicato sulla pagina Facebook dell’Usb.

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Francesco Manera