Le “Note a pie’ di pagina” della redazione di Vanloon oggi ci portano in Jugoslavia, dove la scena musicale ha spesso fatto parlare di sé. In particolare si parla di una compilation musicale uscita nel 1981, che proprio nel quarantennale viene ripubblicata: “Paket Aranžman“.

Controculture jugoslave, il caso di Paket Aranžman

Il 4 maggio del 1980 moriva a Belgrado il Maresciallo Tito: un evento di portata internazionale certo, in quanto con lui se ne andava uno dei grandi protagonisti della stagione della lotta al nazifascismo in Europa e successivamente della politica di non allineamento fra i due blocchi ma un momento che segnò uno spartiacque nella storia dei Balcani.

Per la Repubblica federale socialista di Jugoslavia la morte di questo leader, che con la sua figura aveva contribuito a congelare i conflitti fra le tante identità etniche del paese e con la sua politica autoritaria aveva sedato le voci dissonanti che si erano create, ebbe l’effetto di portare allo scoperto una crisi che andava maturando già dalla fine degli anni Settanta, dal punto di vista economico ma soprattutto politico.

Come sarebbe andata poi a finire lo sappiamo tutti, ma in questo appuntamento di “Note a piè pagina” vogliamo raccontare la complessità di quegli anni Ottanta jugoslavi: un decennio in cui la gioventù jugoslava visse fra desideri di rinnovamento, voglia di scuotere l’immobilismo socialista e paura per il riaffiorare dei nazionalismi e ricerca di evasione attraverso la musica.

Parleremo di tutto ciò attraverso Paket Aranžman, una compilation uscita nel 1981 in cui figuravano i gruppi più rappresentativi della scena musicale di Belgrado e che è considerata un vero e proprio manifesto della novi talas, la new wave jugoslava. Raccontare questa storia ci offre l’occasione per cogliere che cosa sia stata la controcultura in delle aree considerate periferiche come i Balcani ma allo stesso tempo ci permette di entrare in una narrazione diversa della vita nei paesi socialisti.

Per entrare in questo fenomeno musicale ci siamo rivolti ad un esperto, Alfredo Sasso, storico e ricercatore, che ha parlato spesso di novi talas e controculture jugoslave nelle puntate di “Kiosk”, un ottimo programma sull’Europa dell’Est in onda sulla radio piemontese Radio Beckwith evangelica che vi invitiamo ad approfondire.
Per chi volesse approfondire l’argomento di oggi vi suggeriamo anche la puntata di Vanloon Un’altra Jugoslavia. Gli anni ’80 fra punk, novi val e jugorock.

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