Il 30 novembre, a partire dalle 19, aperitivo, proiezione del film sulla Par Tòt Parade e, a seguire, “La Leggera” in concerto al Vag61, in via Paolo Fabbri 110.
Realizzato da SMK Videofactory, con il sostegno di Produzioni dal Basso , e la regia e il montaggio di Angelica Angelini e Andrea Paco Mariani, questa sera verrà proiettato a Vag61. Premio come “Miglior trailer” al DocUnder30 Festival 2012 appena concluso, “Una follia Effimera” è un viaggio all’interno del processo creativo che, negli 8 mesi precedenti la Parata, porta alla costruzione dell’evento finale nell’edizione del 2011. Oltre all’aiuto, per la realizzazione, dell’Associazione Oltre… , organizzatrice e madre della Parata, il progetto è stato finanziato tramite una campagna di crowdsourcing, nella quale 500 coproduttori hanno acquistato anticipatamente una copia del documentario
L’idea di Par Tòt Parata nasce in Belgio, a Bruxelles, dove “Zinneke”, un progetto simile, è promosso e generosamente finanziato dalle istituzioni. Per alcuni mesi si attivano laboratori di teatro, danza, mimo, giocoleria e arti di strada, gratuiti e aperti a tutti, che andranno a costruire uno spezzone della parata che, per un giorno, ridisegna e reinventa gli spazi della città. Il principale obiettivo è coinvolgere la cittadinanza a partire da passioni, interessi e inclinazioni di ognuno, chiedendo ospitalità a gruppi ed associazioni che condividono il progetto. Solo 3 semplici regole: niente mezzi a motore, niente musica riprodotta e utilizzo esclusivo (o prevalente) di materiale riciclato.
Tuttavia a Bologna, dopo anni di richieste, l’associazione Oltre… lamenta di non aver mai avuto, dal Comune e dalle varie sedi di quartiere, la disponibilità di uno spazio per la produzione. “Fino al 2006 – dice Lydia Buchner, di origine austriaca, presidente di Oltre – il Comune non ci ha nemmeno considerato. Ci accorgiamo, col passare del tempo, di essere visti sempre più come un problema per l’ordine pubblico, piuttosto che come una risorsa culturale. Sono anni che chiediamo la collaborazione delle istituzioni sia per la pulizia del percorso dopo la parata, sia per tutto ciò che riguarda la sicurezza. Ovunque in Europa iniziative come questa vengono sostenute e incoraggiate dalle istituzioni e non ci spieghiamo come in Italia questo non avvenga”. Il dibattito sulla Par Tòt vede coinvolti non solo gli organizzatori della manifestazione ma anche l’amministrazione e i comitati dei residenti. Lydia Buchner ricorda infatti come “ad ogni edizione ci scontriamo con le lobby dei residenti del centro che vogliono che la parata si sposti in periferia. Per la prima volta quest’anno abbiamo iniziato un lavoro con le realtà dei quartieri per creare una parata che abbracci Navile e San Donato”.
Totalmente in linea con i principi della parata anche nel percorso distributivo (licenziato in “Creative Commons”, copyright che consente la libera circolazione per fini culturali ed educativi), “Una follia effimera” è un modo per ripercorrere anche la storia delle prime edizioni di questo evento, grazie ai materiali dei fotografi e freelance che se ne sono occupati in passato. Gli autori hanno voluto mettere in luce le problematiche e le difficoltà organizzative e intraprendere la sfida che consiste nel portare fuori da Bologna la Par Tòt e “fissare” nel tempo una tra le più sfuggevoli e indefinibili esperienze artistiche d’Italia e d’Europa.
Alice Pelucchi