Per un giorno, le strade della Bolognina hanno cambiato volto. Via Fioravanti, Piazza dell’Unità, Via Carracci e infine Piazza Lucio Dalla si sono riempite di colori, musica, balli e soprattutto persone. Migliaia di cittadini, di ogni età e provenienza, hanno preso parte a 1001 Bolognina, il primo vero Carnevale di strada multiculturale del quartiere, nato come risposta spontanea alla narrazione spesso negativa che si fa di questa zona della città.

L’evento, partito dalla Casa di Quartiere Fondo Comini, ha visto la partecipazione di numerose associazioni e realtà locali, tra cui Spazza Comin, Casa del Mondo e Plat, oltre a musicisti, danzatori e cittadini comuni. La manifestazione è stata resa ancora più suggestiva dalla presenza di maschere, fantocci e un dragone autocostruito, che ha sfilato per le strade accompagnando la folla festante. Un simbolo che per molti ha evocato un pezzo di storia bolognese: lo storico dragone del DAMS del 1977, creato durante le manifestazioni studentesche e ancora oggi icona di quelle lotte.

In un periodo in cui si parla spesso della Bolognina come un luogo di criminalità e degrado, 1001 Bolognina ha mostrato l’altro volto della medaglia: quello di un quartiere vivo, dove la comunità si organizza, partecipa e costruisce occasioni di incontro e socialità. “Abbiamo dimostrato che la Bolognina è un luogo di civiltà e democrazia, dove le persone si prendono cura del proprio territorio”, afferma uno degli organizzatori.

Un evento pacifico, senza alcun disagio per la città, che ha saputo unire residenti storici e nuove generazioni in una giornata di pura energia collettiva. Eppure, nonostante il grande successo, l’evento è stato quasi ignorato dai media tradizionali.

Francesco Di Tilio