Le ‘musiche per il Ballet-Comédie in 2 atti di Maurice Béjart, “Le Molière imaginaire”, composte da Nino Rota’, ebbero la prima assoluta il 3 dicembre ’76, contemporaneamente in 2 città: a Parigi ed a Bruxelles ( precisamente al Théatre de La Monnaye, con l’orchestra diretta da Elio Boncompagni – prima nazionale alla Scala con il medesimo direttore, il 17 maggio ’77).

“Lo spettacolo di Béjart, originariamente destinato a celebrare, nel 1973, alla Comédie Française, i 300 anni dalla morte di Molière, andò in scena solo 3 anni dopo, a causa degli impegni dei 2 artisti ed, in particolare, proprio di quelli di Rota, che Béjart voleva a tutti i costi per le musiche. La struttura è dichiarata fin dal sottotitolo, che vede l’inversione d’ordine della formula comédie-ballet, praticata dalla coppia Molière-Lully (il fiorentino Giovanni Battista Lulli naturalizzato Lully), presso la corte di Luigi XIV, a metà del ‘600. – / / – In realtà tutta l’opera è basata sui binomi e le antinomie ed è forse, fra le moltissime realizzazioni del coreografo francese, quella che più si accosta alla sua personalità ed agli ideali da lui perseguiti. Bisogna innanzitutto partire dal fatto che Maurice Berger scelse il cognome d’arte Béjart, mutuandolo proprio da quello della moglie di Molière, Armande Béjart. A seguire, poi, l’idea del teatro come elevazione dello spirito naturale della vita, dove agiscono e si scontrano tutte le forze ed i sentimenti che animano l’umanità. – / / – Quindi, quella che qui viene messa in campo non è solo la già significativa coincidenza del binomio Francia-Italia, con la scelta di Rota a replicare il binomio Molière-Lully, ma anche l’idea dello spettacolo ibrido (balletto-commedia). Le ragioni per le quali Béjart cerca la collaborazione di Rota, partono dalla grande ammirazione che il coreografo nutriva per il lavoro di Federico Fellini e dalla coscienza piena che il valore aggiunto di quelle che lui riteneva essere fra le migliori opere della drammaturgia contemporanea, era costituito proprio dalla musica di Rota (…).

(…) In questa prospettiva, le musiche composte per il Ballet-Comédie di Maurice Bèjart, sono la sintesi più alta e felice di un’esperienza pluridecennale, che ha portato Rota ad allestire una delle sue partiture più riuscite, nell’ambito della musica per il palcoscenico. I 2 atti che nella drammaturgia declinano la lotta fra il naturale e l’artefatto, fra l’espressione popolare e la sofisticazione della corte di Luigi XIV, si dipanano nei 28 numeri musicali, che potrebbero essere intesi come 28 brevi film musicali attorno a Molière, al teatro ed alla vita.

Il primo atto porta in scena i caratteri dei protagonisti della vicenda umana ed artistica di Molière, la forza e la vitalità del teatro e delle maschere di strada, per concludersi con l’ingresso a corte. Nel secondo, è l’artefatto a prendere il sopravvento con i personaggi che animano la vita di corte e le commedie più significative di quel periodo, per culminare proprio con quei medici de ‘Il malato immaginario’ (‘Cérémonie des médecins’), che sono il punto più alto e terminale della capacità del teatro di Moliére di farsi rappresentazione totale della vita e strumento di verità nelle paludi dell’ipocrisia umana.

A chiudere un brano, ‘La comédie, le ballet et la musique’, di sereno accompagnamento all’uscita di scena che per Molière coincise letteralmente con l’uscita terrena, seguita dalla ripresa del tema del primo atto di ‘Pont neuf’ (n.29), dove la rappresentazione musicale della sfrenata vitalità degli spettacoli popolari di strada, rimette in primo piano il trionfo della natura e della gioia di vivere, sulle miserie dell’ipocrisia e dell’impostura.” (estratti delle note di commento di Francesco Lombardi, tratte dal libretto del disco oggetto della trasmissione).

Questo bellissimo balletto (dal quale, sempre nel ’76, verrà tratta una suite da concerto), in onda nella puntata di giovedì 9 giugno, viene proposto nell’edizione integrale registrata nell’agosto 2011, all’Auditorium di Milano della Fondazione Cariplo, dall’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, diretta da Giuseppe Grazioli, con la pianista Carlotta Lusa, disco uscito per la Decca nel 2013.

“Un tocco di classico” va in onda ogni giovedì alle ore 24, su Radio Città Fujiko, in streaming ed in fm 103.1 mhz.

—- Gabriele Evangelista —-