“Con malizia, significa esattamente quello che vuol dire, cioè con malizia.” Così disse Sir William Walton (1902-83), a proposito del secondo movimento della sua prima sinfonia, indicato come “Scherzo: presto con malizia”. Il problema per il direttore d’orchestra sta nel capire come renderla efficacemente, un’indicazione così elusiva.

Iniziata nel ’32, questa sinfonia giovanile segna già l’apice della produzione di Walton, dove il tumultuoso dinamismo ed il malinconico lirismo tipici dello stile del suo autore, raggiungono un’intensità senza precedenti. Evidenti influenze hindemithiane, rilevabili soprattutto in certi passaggi fugati dell’ultimo movimento, unite ad altrettanto evidenti echi sibeliani, soprattutto nel lirismo epico del terzo movimento, così come nei potenti tre accordi finali in fortissimo, granitici, perentori ed affermativi, intervallati da pause, del quarto movimento, certamente non immemori del finale della quinta sinfonia del compositore finnico (e nonostante che all’epoca Walton conoscesse assai poco di Sibelius), contrappuntano un linguaggio rovente, al calor bianco, talvolta persino più incisivo nei momenti di quiete apparente che in quelli più scopertamente agitati.

La genesi di questa sinfonia si rivelò comunque particolarmente travagliata per l’autore e difatti la prima esecuzione pubblica avvenne in forma incompleta con i soli primi tre movimenti nel ’34, diretta da Sir Hamilton Harty (e si pensi che, al principio, il tema iniziale del terzo movimento, “andante con malinconia”, era previsto come materiale di partenza per il movimento iniziale). Walton aveva una certa difficoltà a dare uno sbocco adeguato all’energia vitale accumulatasi progressivamente lungo i 3 movimenti già composti e gli ci volle una quindicina abbondante di altri mesi per giungere ad una conclusione ritenuta soddisfacente, a cui fece seguito la prima esecuzione pubblica completa, nuovamente diretta da Harty.

E difatti è proprio nell’ultimo movimento che si amplia la sezione delle percussioni, rappresentata negli altri movimenti unicamente dai timpani in grandissima evidenza, a cui si aggiungono grancassa, piatti, tamburo e tam-tam, che contribuiscono a creare un clima di grandissima eccitazione (ma anche ottoni ed archi sono messi a durissima prova nel corso di tutta la composizione, autentica bestia nera, analogamente alla successiva sinfonia di Walton, per le orchestre italiane della seconda metà del ‘900, stante i loro intrinseci limiti tecnici).

Questa fiammeggiante sinfonia, oggetto della puntata in onda giovedì 23 marzo, viene proposta in una registrazione dal vivo effettuata alla Royal Albert Hall di Londra, il 27 luglio ’93, dalla BBC Northern Orchestra of Wales, diretta da Tadaaki Otaka, uscita in disco nel ’94, allegata al numero di luglio del mensile BBC Music Magazine, Vol. II n.11.

“Un tocco di classico” va in onda ogni giovedì alle ore 24, su Radio Città Fujiko, in streaming ed in fm 103.1 mhz.

—- Gabriele Evangelista —-