Ispirato all’omonimo luogo creato in Scozia dall’architetto americano Charles Jencks, che ha trasformato, a partire dal 1988 (e pubblicandone un libro illustrato nel 2003), in collaborazione con la sua ultima moglie Maggie Keswick, un’ampia porzione di territorio, in un panorama metaforico ricco di sculture vegetali che fanno riferimento ai principi scientifici universali della fisica e della biologia, “The Garden of Cosmic Speculation” (2004 – 2007) dello statunitense Michael Gandolfi (1956), rappresenta l’efficacissima metamorfosi sinfonica di tutto ciò.

Musica dalla struttura intercambiabile, nata inizialmente come suite in 4 movimenti e successivamente espansa fra il 2006 ed il 2007, in seguito ad una visita in luogo dello stesso compositore che ne incontrò pure il suo creatore,  i cui singoli pezzi possono essere ascoltati sia separatamente che come parte dell’intera composizione, nel caso dell’incisione proposta nella puntata di giovedì 5 agosto, risulta suddivisa in 3 parti con 16 brani complessivi.

In particolare, all’inizio della seconda parte, vi è la sezione intitolata “The Universe Cascade” in cui, dopo l’iniziale schianto tellurico dell’orchestra intera, viene condensato una sorta di curioso bignamino della storia della musica occidentale in poco meno di 6 minuti e mezzo, attraverso 28 citazioni (accuratamente elencate nel libretto del cd) che vengono progressivamente snocciolate, collegate le une alle altre, partendo dal canto gregoriano, passando attraverso la polifonia rinascimentale di De Machaut, Dufay e Palestrina, per transitare al 5° Concerto Brandeburghese di Bach, alla 6^ sinfonia ‘Pastorale’ di Beethoven, al “Benvenuto Cellini” di Berlioz, a “Petrouchka” di Stravinski, alla 7^ sinfonia di Sibelius, all’Ottetto di Steve Reich, per arrivare persino a “Boplicity” tratto da “Birth of the Cool” di Miles Davis! – / / – A questa sezione fa seguito la breve “The Garden of the Senses Suite” ad organico ridotto, in cui si rievocano (con frequenti citazioni bachiane) alcune antiche forme di danza (allemanda, corrente, sarabanda, passepied e giga), con un corale conclusivo che chiude anche la seconda parte, tornando alla grande orchestra nella conclusiva terza parte.

Le registrazioni di canti di uccelli scozzesi, poste all’inizio di ciascuna delle 3 parti, sono state fornite per l’occasione, dal Cornell University Laboratory of Ornithology e dalla Macaulay Library of Natural Sounds.

L’organico utilizzato comprende: 16 violini primi, 17 violini secondi, 11 viole, 12 violoncelli, 9 contrabbassi, 4 flauti, 1 ottavino, 4 oboi, 2 corni inglesi, 4 clarinetti, 1 clarinetto in mi bemolle, 1 clarinetto basso, 4 fagotti, 1 controfagotto, 5 corni, 3 trombe, 3 tromboni, 1 trombone basso, 1 tuba, 2 timpanisti, 3 percussionisti, 1 arpa ed 1 tastierista.

La prima (ed unica) registrazione discografica è stata incisa il 29 maggio 2007 per la Telarc, al Woodruff Performing Arts Center, ad Atlanta in Georgia, dalla locale orchestra sinfonica, diretta dal suo attuale direttore stabile, Robert Spano.

“Un tocco di classico” va in onda ogni giovedì alle ore 24, in streaming ed in fm 103.1 mhz.

—- Gabriele Evangelista —-