Ci sarà uno sciopero dei lavoratori di Tper per protestare per la gestione da parte dell’azienda della questione green pass.
Cosa sta succedendo nell’azienda dei trasporti pubblici locali? Dall’entrata in vigore dell’obbligo di green pass circa un’ottantina di lavoratori hanno deciso di non vaccinarsi e di ottenere il certificato verde tramite i tamponi rapidi in farmacia. Nel frattempo, sono state soppresse 40 corse di autobus per riuscire a fare fronte alle assenze.
L’Unione Sindacale di Base punta il dito sui manager di Tper sostenendo che «c’è la volontà di penalizzare chi non ha il vaccino rendendo difficoltoso il ritorno al lavoro».

Usb punta allo sciopero: «Tper penalizza chi non è vaccinato»

L’incontro di oggi in Prefettura tra Usb e Tper non ha portato ai frutti sperati dai sindacalisti: «Si è concluso senza accordo l’incontro in Prefettura di stamani. Da parte dell’azienda non vi è nessuna disponibilità di mettere mano alla gestione disorganizzata del green pass. Inevitabile l’avvio delle procedure di sciopero», dichiarano da Usb.

Il sindacalista Luigi Marinelli spiega: «I turni sono organizzati mensilmente. Chi rientra al lavoro dopo un’assenza ingiustificata si trova un turno diverso da quello programmato all’inizio. Spesso i turni cambiano di giorno in giorno, rendendo difficilissimo organizzarsi per fare i tamponi».
E non si tratterebbe di un problema solamente organizzativo, ma di «ripicche nei confronti dei lavoratori che hanno deciso di ottenere il green pass tramite i tamponi».
I lavoratori hanno un turno mensile assegnato, ma l’azienda non garantisce quel turno. Sarebbe un problema organizzativo se tutti i dipendenti avessero le stesse difficoltà, invece non è così», sostiene Daniela Di Michele delegata Usb in Tper.

«Il neosindaco del Comune di Bologna Lepore, nei giorni scorsi, ha invitato le lavoratrici e i lavoratori di Tper a “mettersi una mano sulla coscienza” per garantire il servizio di trasporto pubblico – dice Luigi Marinelli sindacalista Usb –. Vorremmo far sapere al sindaco che i disservizi sono dovuti piuttosto ad una mancata assunzione di personale in sostituzione dei pensionamenti in corso, vorremmo ricordare al sindaco che i punti disponibili per effettuare i tamponi sono diminuiti invece che aumentare e che TPER sta creando difficoltà nella stessa programmazione dei turni al personale che si sta sottoponendo a tamponi».

Il sindacato punta quindi il dito sulla dirigenza dell’azienda di trasporti: «La “mano sulla coscienza” la devono mettere i manager di Tper: ci chiediamo quando l’amministrazione comunale metterà finalmente mano all’attuale composizione della dirigenza TPER. Per USB le vere misure di salute e sicurezza dovrebbero essere quelle di uno screening costante e mirato su tutto il personale, potenziare le linee negli orari di punta che, come possiamo vedere tutti, continuano ad essere affollatissime oltre i limiti e senza controlli, fornire per i tamponi un punto di accesso gratuito per i dipendenti come fatto da altre grandi aziende del territorio. Per questi motivi risulta inevitabile da parte di USB confermare la procedura di sciopero che riguarderà i bacini di Bologna e Ferrara».

Medea Calzana

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