Lo scorso week end è andato in scena un botta e risposta tra Vasco Rossi e Matteo Salvini in merito al nuovo codice della strada, che è entrato ufficialmente in vigore il 14 dicembre.
Tutto nasce da un video in cui la rockstar sottolinea una misura contenuta nel provvedimento che rischia di penalizzare e criminalizzare l’uso di sostanze anche qualora non incidano direttamente sull’alterazione della coscienza per chi si mette alla guida.
Nel nuovo codice della strada, infatti, la positività alle sostanze illegali rilevata con test che hanno un margine di errore molto elevato può determinare l’arresto, la sospensione della patente per tre anni o addirittura la revoca della patente stessa.

Le droghe nel nuovo codice della strada: una criminalizzazione senza basi scientifiche

Ciò che Vasco Rossi ha sottolineato è che il nuovo codice della strada, così come è stato scritto, non si limita a riscontrare l’alterazione dovuta a sostanze nel momento in cui viene rilevata, ma utilizza strumenti (e relative punizioni) che rilevano l’assunzione anche alcune ore, se non giorni e settimane prima dell’effettiva condotta della guida.
«Anche chi utilizza cerotti a base di cannabinoidi per il mal di schiena rischia di incorrere nelle sanzioni», sottolinea ai nostri microfoni Leonardo Fiorentini, segretario di Forum Droghe, sottolineando come il provvedimento faccia rientrare dalla finestra ciò che era stato fatto uscire dalla porta con un referendum nel 1993, cioè la penalizzazione del consumo di sostanze.

È lo stesso Fiorentini a riportare come i test salivari in uso ai carabinieri non molto tempo fa mostrassero un margine di errore del 25%. In altre parole, un test su quattro di quelli effettuati dava un risultato di falsa positività.
«È una percentuale troppo grande per determinare poi un processo penale», evidenzia Fiorentini.
I meccanismi stessi della revoca della patente, poi, nella nuova norma procedono in automatico, comportando grossi problemi agli autisti senza, ed è questo il punto, che ciò si basi su dati scientifici.

Il segretario di Forum Droghe ricorda infatti un dato che il ministro Salvini ha omesso nel recente scambio con Vasco Rossi. Il ministro ha ricordato gli oltre 3000 morti sulle strade italiane nell’ultimo anno, ma si è “dimenticato” di dire che quelli provocati da persone in stato di alterazione dovuto al consumo di sostanze stupefacenti rappresentano appena il 3% del totale, mentre le cause principali rimangono la distrazione alla guida o l’eccessiva velocità.
«È una misura ideologica da parte di un governo che la utilizza per nascondere le difficoltà a portare a casa la Finanziaria – sottolinea Fiorentini – Nei Paesi dove la cannabis è stata legalizzata si è registrato un calo degli incidenti per questa ragione, perché le persone sono più informate».

ASCOLTA L’INTERVISTA A LEONARDO FIORENTINI: