Cinque celle inagibili, di cui una per la porta blindata divelta e quattro perché date alle fiamme, battitura delle inferriate, tre neo-maggiorenni trasferiti alla Dozza e, secondo alcune testimonianze, alcuni detenuti che avrebbero ingerito pile o viti. È quanto sta accadendo da tre giorni all’istituto minorile del Pratello, dove si stanno registrando proteste e rivolte che hanno richiesto l’intervento di personale aggiuntivo della polizia penitenziaria, preveniente dalla Casa circondariale.
Al centro delle proteste le condizioni detentive, sensibilmente peggiorate con l’apertura del secondo piano della struttura, che ha portato ad un raddoppio della capienza, cui però non è corrisposto un incremento degli organici, in particolare di educatori.

La rivolta all’istituto minorile del Pratello, tra sovraffollamento e organico carente

A tracciare ai nostri microfoni un quadro della situazione all’istituto del Pratello è Antonio Ianniello, garante cittadino delle persone private della libertà personale, che in seguito agli episodi di protesta ha effettuato sopralluoghi nella struttura.
«In relazione alla situazione delle condizioni di sicurezza della struttura – afferma Ianniello – preoccupa assai quella che potrebbe essere l’inadeguatezza delle vie di fuga qualora si registrasse un incendio di vaste proporzioni».
Il garante ha anche riscontrato un significativo livello di affaticamento da parte del personale nel gestire queste situazioni che, se prolungano, inficerebbe l’efficacia degli interventi stessi.

«Il deterioramento del contesto detentivo del carcere del Pratello – spiega il garante – affonda le sue radici nell’apertura del secondo piano che ormai risale a circa un anno fa. Ci siamo trovati a vedere nei fatti a un raddoppio della capienza regolamentare all’interno di un contesto strutturale che già si presentava inadeguato».
Ciò ha prodotto un peggioramento delle condizioni di vita dei ragazzi, «le cui fragilità si sono evidentemente amplificate nel corso di questo anno», osserva Ianniello. Anche in considerazione del fatto che al raddoppio della capienza non è corrisposto un aumento degli organici, in particolare nell’area educativa.

Il garante, però, sottolinea che il 2022 è una sorta di anno nero per le carceri minorili, perché forme di protesta e rivolta si sono registrate in tutta Italia, isole comprese.
Eppure, l’istituto minorile del Pratello si era fatto apprezzare negli anni scorsi per lo standard qualitativo degli interventi per i ragazzi reclusi, in particolare con l’apertura dell’osteria formativa ed altre iniziative. «Quindi non è in discussione quello che è l’approccio trattamentale educativo da parte della direzione», puntualizza Ianniello.

Le soluzioni, secondo il garante, passano per almeno due provvedimenti. Da un lato la riduzione dei numeri all’interno del carcere minorile, perché il sovraffollamento è foriero di tensioni e di sofferenze. Dall’altro un aumento dell’organico, sia per ciò che concerne gli addetti alla sicurezza, sia per quanto riguarda gli educatori che operano nella struttura.

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