Sublime e brutale. Rabbiosa e cruenta. Difficile da guardare ma accolta con grande successo in tutto il mondo. L’occhio di bue su una brutta società che avvolge e annega. Una merda, capace di annientarci con dolcezza.
Ritorna Silvia Gallerano nello spettacolo La merda, portato sui palcoscenici di tutto il mondo e che troveremo questa sera dalle ore 21 sul palco del Teatro Duse. Curiosità: all’epoca della sua prima rappresentazione, è stato dedicato “ai 150 anni dall’unità d’Italia”. Un’Italia dei consumi, marcia, sfondo e ragione delle confessioni della sua protagonista.

Tragedia in tre tempi: “La merda”, il monologo di Cristian Ceresoli

Sul palco c’è solo lei, Silvia Gallerano. Interpreta con schiettezza una donna “brutta”, inchiodata da luci fisse che ne rivelano storture e disperazione, convinta che «l’unico modo per essere amata sia di trasformarsi in un prodotto di scambio». Pensate un po’ a Fleabag di Phoebe Waller Bridge, ma ancor più rabbioso e privo di filtri, adattato a un contesto di cultura trash televisiva, spettacolo e corpi mostrati senza pietà. E durante il Breafkast Club abbiamo parlato con Cristian Ceresoli, autore di questo monologo vincitore del Fringe First Award for Writing Escellence e tradotto in numerose lingue. L’interpretazione di Silvia Gallerano, lodata dal The Guardian come capace “straordinaria, sublime e da strapparti la pelle di dosso”, restituisce la solitudine e la rabbia di questo personaggio ferito ma ribelle che tenta di uscire dal fango, dalla merda della società patriarcale e dei consumi. Che, a più di tredici anni dalla sua uscita, sembra decisamente più attuale che mai.

Nel ripercorrere i temi di questo monologo, con Cristian Ceresoli abbiamo approfondito un testo «incarnato e interpretato in una modalità che a noi sta molto a cuore: il pop, una modalità di rappresentazione molto popolare. La nostra opera è una proposta che compie una parabola e diventa un’opera di denuncia, di riflessione, comica o tragicomica. Ci interessava creare un accordo, una connessione: uno spazio di libertà assieme a chi ci ascolta». Uno spazio che chiama in causa il pubblico in un dialogo collettivo: non a caso, la rappresentazione di stasera sarà seguita da MSTBZ, reading del nuovo libro di Ceresoli, e dall’after talk La Merda al maschile moderato da Claudio Nader di Osservatorio Maschile. Il fallimento del maschio e del maschile sono solo gli spunti di partenza di un’esame di (auto)coscienza, per provare almeno a cercare uno spiraglio di uscita dalla merda che ci circonda.

“La merda” è una produzione Frida Kahlo Productions (Milano) con Produzione Fuorivia (Torino), Richard Jordan Productions (Londra) in collaborazione con Summerhall (Edinburgh) e Teatro Valle Occupato (Roma) con direttore Tecnico Giorgio Gagliano. Per maggiori informazioni, rinviamo al sito di Teatro Duse.

QUI UN ESTRATTO DELL’INTERVISTA A CRISTIAN CERESOLI: