Il sindacato di base scende in piazza contro la manovra inscenando una via crucis nei luoghi chiave della crisi finanziaria ed economica.
Il corteo partirà da piazza XX settembre, dove alle 9.00 c’è il concentramento, e toccherà, con una modalità nuova, i punti chiave della crisi economica: il consolato greco, la Prefettura e la sede locale di Confindustria. È questo quanto ha preparato l’Unione Sindacale di Base per lo sciopero del 6 settembre contro la manovra.
Ai nostri microfoni Massimo Betti, segretario Usb, spiega che le ragioni dello sciopero del sindacato di base non si concentrano solo contro la manovra del governo Berlusconi, ma anche contro i diktat degli Istituti europei che guidano le scelte della maggioranza di centrodestra.
Sempre secondo l’Usb quello che è importante chiedere ora è il congelamento del debito pubblico oltre all’azzeramento delle spese militari, che porterebbe ingenti risorse, e scongiurare la riduzione dei diritti dei lavoratori che viene venduta come necessaria per uscire dalla crisi. Per Betti, però, questo processo si è già avviato con l’accordo del 28 giugno tra Cgil, Cisl, Uil e Confindustria, che di fatto ha cancellato la contrattazione nazionale e la democrazia sindacale.