Camst ed Elior, i soci privati nella società che gestisce il servizio di refezione scolastica, rifiutano le dimissioni dell’Amministratore Delegato Paolo Arduini, chieste dal sindaco dopo il “caos neve” nella giornata di venerdì: “Nessuna scorrettezza”. In Seribo pubblico e privato ai ferri corti.

“Alla luce degli accertamenti compiuti da Seribo, messi a disposizione della Procura della Repubblica, non ravvisiamo nel comportamento né dell’Amministratore Delegato e né in tutti coloro che lavorano in Seribo alcuna scorrettezza. Per queste ragioni abbiamo ritenuto di rinnovare con forza la nostra fiducia al dottor Arduini“.
Sono le parole con cui Camst ed Elior, soci di minoranza nella partecipata che gestisce il servizio di refezione scolastica, rispondono alla richiesta di dimissioni avanzata ieri dal sindaco di Bologna Virginio Merola nei confronti dell’ad di Seribo, Paolo Arduini, in seguito al “caos neve” che si è registrato venerdì scorso e che ha creato forti disagi nell’erogazione dei pasti per gli alunni delle scuole bolognesi.

Palazzo D’Accursio, socio di maggioranza di Seribo, e i soci privati sono quindi ai ferri corti, al punto che ora la contesa si gioca a suon di dichiarazioni pubbliche e comunicati stampa.
Arduini, dopo le parole del sindaco, aveva rimesso il proprio mandato, ma i due soci privati hanno deciso di rinnovargli la propria fiducia, sostenendo in sostanza che non ha colpe per quanto accaduto e rammaricandosi per le accuse arrivate proprio dal Comune negli ultimi giorni. Infine, Camst ed Elior rivolgono ai lavoratori di Seribo “pieno apprezzamento per l’attività quotidianamente svolta anche in non facili condizioni”.

Si complica ulteriormente, quindi, la partita a tre sul servizio di refezione scolastica. Da un lato abbiamo il Comune, che aveva manifestato l’intenzione di privatizzare il servizio ed ha chiesto l’azzeramento del cda della società in seguito ai problemi registratisi venerdì scorso. Dall’altro abbiamo la Cgil, che si oppone all’esternalizzazione e, anzi, afferma che il “caos neve” è indice di come il pubblico debba riprendere un saldo controllo del settore. Infine abbiamo i soci privati di Seribo, che non accettano di prendersi la responsabilità del pasticcio e si mettono di traverso rispetto alle richieste del sindaco.