Il quartiere Santo Stefano si mette di traverso nei confronti della protesta contro le mense scolastiche prevista per il 5 maggio. Uno sciopero che prevede il rifiuto del pasto per i propri figli e punta il dito contro la gestione del servizio di Se.Ri.Bo.

No all’astensione dalla mensa e no al pasto da casa. Il quartiere Santo Stefano, tramite una nota diffusa dalla Responsabile Servizi educativi e Scolastici del quartiere, dott.ssa Marica Motta, non intende appoggiare lo sciopero indetto per il 5 maggio dai genitori dell’Osservatorio cittadino sulle mense e sostenuto da Cobas Scuola e Usb. Nella nota si legge infatti: “Nel momento del pasto i bambini consumeranno regolarmente il pasto fornito da Se.Ri.Bo. Non sarà dato loro alcun cibo eventualmente portato da casa“.
In base a queste disposizioni, ai genitori che vogliono aderire alla protesta viene offerta come unica possibilità quella di ritirare i figli alle 11.45 e ai dipendenti si nega l’autorizzazione a permettere che i bambini consumino il pasto portato da casa.

“La troviamo una presa di posizione totalmente sbagliata e poco dialogante – dice Sandro Palmi di Si Cobas – il grado di istruzione non può essere legato alla distribuzione del pasto”. Negli ultimi dieci anni, Se.Ri.Bo. società partecipata al 51% dal Comune di Bologna ha avuto “Il profitto come unico obiettivo”, dimenticando quanto fondamentale sia il servizio che fornisce, sostengono i Cobas. Da qui i motivi dell’iniziativa che mira ad un incremento della qualità dei pasti forniti e ad una diminuzione del costo dei pasti stessi.

Lo sciopero si svolgerebbe così: “i bambini e le bambine non mangerebbero il pasto della Se.Ri.Bo segnandosi assenti e segnalandolo alla refezione, e si sarebbero portati il pranzo al sacco da casa – spiega ancora Palmi – Cosa che tra l’altro succede quando ad esempio il personale Se.Ri.Bo sciopera e il servizio mensa non è garantito, non è quindi una pratica sconosciuta e mai vista”, aggiunge.

Rimangono pertanto i dubbi sui motivi di una tale presa di posizione del quartiere Santo Stefano, a meno che “essendo un’emanazione del comune – fa notare Palmi – non si vogliano difendere gli interessi degli amici di Se.Ri.Bo (partecipata comunale, ndr.) che sarebbero vincitori annunciati dell’appalto, essendo gli unici concorrenti”.

Andrea Perolino