Volgograd, la città più nota con il nome di Stalingrado, è stata teatro di due attentati nelle ultime 24 ore. I morti accertati sarebbero più di 30, secondo quanto riferisce il Ministero della Salute. Tutto sembra portare al terrorismo di matrice islamica del Caucaso.
A pochi giorni dall’inizio delle Olimpiadi Invernali di Sochi, appuntamento fondamentale per la Federazione Russa, Volgograd, l’antica Stalingrado è stata scossa da due terribili attentati.
Ieri una donna si era fatta esplodere all’interno della stazione ferroviaria della città causando 17 morti. Questa mattina un uomo si è fatto esplodere su un autobus. Questa volta i morti sono stati 14 e una trentina i feriti.
Sembrerebbe una recrudescenza degli attentati di matrice cecena, ma Matteo Zola, direttore dell’East Journal non la pensa così. “Definire questo attentato di matrice cecena -dice Zola- è sbagliato. La Cecenia è stata “normalizzata” con un Islam edulcorato e controllato, che piace molto al Cremlino. Oggi il terrorismo si concretizza in Daghestan e Inguscezia, che rischiano di esplodere.”
“Si tratta -continua Matteo Zola- di espressioni radicali di un Islam che non è autoctono, ma che proviene da altre regioni. Io penso che il Cremlino non abbia un gran controllo sul Caucaso.”
“Queste espressioni radicali non sono espressione diretta delle società caucasiche, però in qualche modo nascono da una situazione di oppressione. L’Afghanistan -ricorda il giornalista per concludere- è lì vicino.”