In Emilia-Romagna e in Italia ogni territorio ha e ricorda la sua liberazione da fascisti e nazisti e quindi magari una ‘visione d’insieme’ può essere utile a capire ancor meglio la portata della storia. Verso il 25 aprile, il patrimonio degli archivi degli Istituti storici dell’Emilia-Romagna viene così trasformato in un racconto digitale, diventando uno strumento didattico e di divulgazione capace di «restituire un senso complessivo degli avvenimenti che portarono alla fine della Seconda guerra mondiale».
Liberazione, la mappa temporale e spaziale in Emilia-Romagna
Si chiama “A passo di liberazione 1945-2025” l’ultimo dei siti prodotti dagli Istituti Storici dell’Emilia Romagna in rete, realizzato grazie al contributo della Regione e della sua Assemblea legislativa.
Il portale, sviluppato da RedesignComunicazione, ripercorre il lungo processo che portò alla Liberazione dall’occupazione nazifascista dell’Emilia-Romagna: già a partire dall’home page una mappa regionale si accompagna a una linea del tempo, che abbraccia il periodo della liberazione (da agosto 1944 a maggio 1945) e aiuta a navigare tra i contenuti di «una storia ricchissima, che riproduce eventi e luoghi nel corso dei mesi che hanno segnato la fine della guerra e la Liberazione dall’occupazione militare tedesca e da ciò che rimaneva del fascismo in divisa repubblicana».
Ne hanno parlato oggi in Regione l’assessora alla Cultura, Gessica Allegni, il presidente dell’Assemblea Legislativa Maurizio Fabbri, la coordinatrice del progetto e direttrice dell’Istituto Storico Parri, Agnese Portincasa, la presidente dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Parma, Carmen Motta, a fianco dei rappresentanti degli Istituti storici in rete.
ASCOLTA L’INTERVISTA A MOTTA E PORTINCASA: